Ester Bonafede, l’assessore che si lamenta dello stipendio da 5.400 euro

5.440 euro al mese per fare l’assessore regionale in Sicilia sono troppo pochi. Almeno a sentire la lamentela di Ester Bonafede, componente della giunta Crocetta e titolare al Lavoro. "E' un paradosso che un assessore regionale guadagni meno del suo capo di gabinetto, meno di un deputato e, in certi casi, perfino di un commesso? Eppure è così", ha detto la donna commentando gli effetti della delibera applicativa della spending review in vigore dal primo gennaio che ha ridotto anche le indennità. Ne ha bon donde l'assessore: “Oltre ai tagli orizzontali – afferma a margini dei lavori in Aula – gli assessori subiscono la tassazione dell’unica indennità percepita per intero. Così per quanto mi riguarda, il mio stipendio netto, con la tassazione al 44%, è di 5.440 euro mensili”.
Insomma, secondo la Bonafede ci vorrebbe un riconoscimento economico proporzionato al lavoro svolto per l'Ente. Anche perché l'attività legata alla poltrona da lei occupata (assessorato al lavoro, appunto) "non prevede pause e vacanze". Si sente penalizzata la Bonafede, così come i suoi colleghi. "Tutti gli assessori della giunta tecnica – dice – avvertono, dall’entrata in vigore della legge, di essere discriminati, perché non viene riconosciuto loro nemmeno lo stesso trattamento dei deputati". Così facendo, continua, "c'è una dissacrazione del ruolo del politico". Ma lamentele a parte e "a prescindere dal riconoscimento economico ridotto, io e la giunta continueremo a svolgere il nostro lavoro con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo", conclude.