Estate 2014 tra crisi e maltempo: spiagge vuote, 50mila lavoratori a casa

Per colpa della crisi ma soprattutto per colpa del clima poco favorevole di questa estate 2014 caratterizzata dalla pioggia gli stabilimenti balneari italiani registrano cali delle presenze fino al 70% rispetto allo stesso periodo del 2013. A lanciare l'allarme è il Sindacato Italiano Balneari che stima una perdita di 400 milioni di euro e 50mila lavoratori giornalieri rimasti a casa per colpa della pioggia, del vento e del maltempo d’estate. Meno clienti a mare, ha spiegato Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese e aderisce alla Fipe-Confcommercio, si traduce in ristoranti con tavoli vuoti, alberghi che devono fare i conti con camere libere, negozi con merce invenduta e non solo. Personale giornaliero a chiamata – parliamo di bagnini, camerieri, aiutanti in cucina, addetti alle pulizie, parcheggiatori, animatori – rimangono a casa troppo spesso per colpa del clima poco favorevole.
La crisi delle spiagge italiane non risparmia nessuna regione
Dal punto di vista geografico le situazioni più critiche si registrano in Campania (-40% a giugno e -70% a luglio), nelle Marche (-35% e -60%), in Liguria (-40% e -50%) e in Toscana (-35% e -50%). C’è un unico aspetto positivo secondo il Sindacato Italiano Balneari ed è relativo al ritorno dei turisti stranieri, specialmente tedeschi e austriaci, sui litorali del Friuli Venezia Giulia e Veneto. “Non ci resta che confidare in agosto, ha detto Borgo, “se è vero che continua ad essere il mese preferito dagli italiani per le vacanze e se anche madre natura fosse dalla nostra parte, questo connubio potrebbe, almeno, limitare le perdite della stagione estiva 2014, che in ogni caso si chiuderà con un pesante passivo”. Oltre al clima poco estivo avuto finora tutto questo è colpa anche della crisi che, ha spiegato ancora Borgo, ha obbligato 8 milioni di italiani a rinunciare alle vacanze.