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Esame di terza media, l’appello dei presidi: “Sul calendario lasciate decidere le scuole”

Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola (Anp), ha spiegato a Fanpage.it le richieste dei presidi italiani sull’esame di terza media ai tempi dell’emergenza Coronavirus: “Noi vogliamo che la calendarizzazione delle operazioni d’esame venga decisa dalle singole scuole. Sappiamo che al ministero ci stanno pensando e che ci sono delle aperture”.
A cura di Ida Artiaco
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L'esame di terza media al tempo dell'emergenza Coronavirus, così come è stato pensato e presentato nella bozza del decreto stilato dal Ministero dell'Istruzione, non convince i presidi italiani. In attesa del parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che dovrebbe arrivare entro mercoledì prossimo, l'Associazione nazionale dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola (Anp) ha avanzato alcune proposte al dicastero di viale Trastevere per far svolgere la prova in tutta sicurezza sia ai ragazzi che ai loro docenti. "Sappiamo che ci stanno pensando – ha detto a Fanpage.it il presidente Antonello Giannelli -, e che ci sono delle aperture rispetto alle nostre richieste. Siamo tranquilli, anche perché c'è tutto il tempo per correggere quella che al momento è solo una bozza".

Giannelli nei giorni scorsi aveva scritto una lettera al ministro Lucia Azzolina, esponendo le proprie perplessità circa le modalità di svolgimento dell'esame di terza media così come è stato pensato dagli esperti di viale Trastevere. La prova, secondo quanto è previsto dalla bozza del 7 maggio, si svolgerà in remoto, quindi non in presenza, tramite la presentazione di una tesina e sarà "coincidente" con la valutazione finale del Consiglio di classe, in contemporanea agli scrutini di classe. In altre parole, la discussione dell’elaborato dovrà avvenire prima della fine della scuola. Lo scritto andrà inviato in modalità telematica al consiglio di classe prima della discussione. Il Mi aveva indicato come termine ultimo il 30 maggio, poi ha corretto il tiro proprio in seguito alle richieste dei presidi. "Noi vogliamo che la calendarizzazione delle operazioni d'esame venga decisa dalle singole scuole – ha sottolineato Giannelli -, prevedendo che queste si concludano entro il termine, "realistico", del 30 giugno. Senza contare la grande aleatorietà della valutazione finale, con possibilità di esplosione del contenzioso, dato che i genitori sono (giustamente) molto attenti al voto di diploma".

Addirittura c'è chi ha definito l'esame di terza media così pensato "anticostituzionale". Lo hanno fatto i dirigenti scolastici aderenti alla Cisl Scuola. "L’esame proprio non c‘è – si legge in una nota -. Non c‘è ammissione, non c‘è commissione, non c‘è alcuna prova e questo mal si accorda con le previsioni costituzionali". Ma Giannelli è più cauto: "Indubbiamente qualche appiglio di natura giuridica c'è. Ma credo che se l'esame si svolgerà in tutta tranquillità non ci saranno problemi, soprattutto per i ragazzi. Invocare a questo punto la costituzionalità, quando ci troviamo ancora in un momento di emergenza sanitaria, non è una buona idea".

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