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Ergastolo al carceriere del piccolo Di Matteo: in primo grado era stato assolto

La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha condannato Angelo Longo, accusato di essere stato uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo, il ragazzino che fu rapito e sciolto nell’acido dopo una lunga prigionia.
A cura di Susanna Picone
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In primo grado Angelo Longo, ritenuto capo della famiglia mafiosa di Cammarata (Ag), era stato condannato a dieci anni per l’accusa di mafia ma era stato assolto dall’accusa di sequestro aggravato dalla morte di Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore Santino. Il ragazzino fu rapito e dopo oltre 300 giorni di prigionia fu ucciso e sciolto nell’acido. Ora quel verdetto è stato ribaltato: la Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha condannato all’ergastolo Longo con l’accusa di essere stato uno dei carcerieri del piccolo Di Matteo. Quella a carico di Longo è una delle ultime tranche dell'inchiesta sul sequestro e l'omicidio del bambino che ha portato alle condanne di mandanti ed esecutori del delitto.

Le altre condanne e assoluzioni – La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha inoltre riformato parzialmente la sentenza nei confronti dei coimputati di Longo, accusati a vario titolo di mafia ed estorsione: sono stati condannati a 8 anni Vitale Collura, Mariano Gentile, Vincenzo Cavetto e Giovanni Scozzaro. Sette anni invece per Giuseppe Di Piazza e 16 a Vincenzo Di Piazza. È stata inoltre confermata l'assoluzione di Salvatore Giambrone ed è stato assolto Salvatore Costanza che in primo grado aveva avuto 10 anni. 

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