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Emergenza siccità in Italia

Emergenza siccità, il caldo non dà tregua all’Italia. Ipotesi razionamento dell’acqua nelle ore diurne

Caldo e siccità in Italia dove si ipotizza ora un razionamento dell’acqua nelle ore diurne. L’ipotesi è stata paventata dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.
A cura di Chiara Ammendola
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L'ondata di caldo che ha colpito l'Italia va avanti senza sosta e così cresce la preoccupazione per l'emergenza siccità che si fa sentire in particolare in alcune aree del paese. Da qui l'ipotesi di un razionamento dell'acqua nelle ore diurne così come spiegato dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: “In alcune zone non è escluso il fatto che il razionamento dell'acqua porti a una chiusura temporanea" dei rubinetti "anche nelle ore diurne – ha dichiarato in un'intervista rilasciata a SkTg24 – bisognerà capire anche quali sono i segnali delle prossime settimane. Noi vediamo ancora grande carenza di acqua”.

Il fiume Po in secca
Il fiume Po in secca

Curcio ha infatti spiegato che al momento la situazione in Italia è preoccupante a causa della mancanza di pioggia registrata negli ultimi mesi seguita dal forte caldo che non lascia tregua al nostro paese: “La fotografia in Italia è un 40-50% di acqua piovuta in meno quest'anno rispetto alle medie degli ultimi anni – le parole del capo dipartimento – abbiamo avuto fino al 70% di neve in meno. Abbiamo fiumi come il Po che ha portate fino all'80% in meno. La situazione generale è di carenza di risorsa idrica, di pioggia. In alcune aree diventa impattante in maniera assolutamente importante sulla produzione agricola, ittica, e dell'energia elettrica. La situazione – ha spiegato Curcio – è generalmente complessa su tutto il Paese poi abbiamo delle aree particolarmente colpite come il bacino del Po, le Alpi orientali, e alcune zone del centro. Il problema è diffuso in ambito nazionale".

Caldo e incendi: 9mila ettari bruciati in sei mesi

Non solo siccità ma anche incendi in Italia dove negli ultimi sei mesi sono andati in fumo oltre 9mila ettari, più del doppio rispetto alla media storica secondo quanto emerge dai dati Effis elaborati da Coldiretti. Particolarmente colpite Puglia, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. Una situazione drammatica spinta dal cambiamento climatico che favorisce roghi più frequenti e intensi, con un aumento globale di quelli estremi fino al 14% entro il 2030 e del 50% entro la fine del secolo secondo l'Onu. Una situazione drammatica per l'Italia- spiega Coldiretti- devastata da ben 659 tempeste di fuoco di dimensioni significative nel solo 2021 secondo i dati Effis.

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Anche il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, è intervenuto sul tema siccità e ha sottolineato che "c'è la necessità di razionalizzare l'uso dell'acqua" e che "dobbiamo pensare di rallentare il più possibile l'uso della risorsa idrica per usi che non siano quelle civili e del mondo animale". Secondo Patuanelli l'unica soluzione all'emergenza siccità è la pioggia. "Il problema", ha insistito il ministro, è che da vent'anni in questo Paese non si fa niente per tutelare la risorsa idrica. Dobbiamo adoperarci per risolvere strutturalmente il tema dell'uso dell'acqua", ha sottolineato Patuanelli, "serve aumentare la capacità di captazione attraverso un piano sugli invasi".

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