Elia morto a Calimera, trovata l’auto della madre suicida in mare: il video del recupero della macchina

L’auto di Najouia Minniti, la donna di 36 anni di Calimera (Lecce) che sarebbe morta suicida dopo aver ucciso in casa il figlio Elia di 8 anni, è stata trovata in mare. Stando alle prime ipotesi la donna si sarebbe buttata dalla scogliera con la macchina.
A cura di Giorgia Venturini
82 CONDIVISIONI
Immagine

È stata trovata in mare l'auto di Najouia Minniti, la donna di 36 anni di Calimera (Lecce) che sarebbe morta suicida dopo aver ucciso il figlio Elia di 8 anni. Si tratta di una Lancia Y ed è stata individuata da un sub in una zona poco distante dalla piazzetta di Roca Vecchia e dalla Torre dell’Orso. In mare il corpo della 36enne è stato trovato il 18 novembre, ma ci sono voluti più giorni per individuare la vettura. Stando alle prime ipotesi la donna si sarebbe buttata dalla scogliera con la macchina. Ora è stato diffuso il video del recupero dell'auto con l'intervento dei sommozzatori delle forze dell'ordine.

Il 18 novembre subito dopo il ritrovamento della donna è stato individuato anche il corpo senza vita di Elia: era nel letto di casa con segni evidenti di strangolamento. Per questo si è sempre ipotizzato che si sia trattato di un caso di omicidio-suicidio. Tutto dovrà essere confermato dall'autopsia: oggi 24 novembre è stato incaricato dalla Procura di Lecce il medico legale Alberto Tortorella che eseguirà gli accertamenti su entrambi i cadaveri e darà una certezza sulle cause del decesso.

A dare l'allarme era stato il padre del bambino che come da programma doveva andare a prendere il piccolo a scuola ma una volta sul posto ha scoperto che Elia quel giorno non era mai entrato in classe. A Fanpage.it Mario Fazzini, l'avvocato del padre del bambino di 8 anni, aveva precisato che già un anno fa la donna aveva manifestato le sue intenzioni: "Il 16 dicembre 2024 il mio assistito aveva denunciato le frasi con l'intento suicidario da parte della sua ex compagna". Nel dettaglio aveva scritto: "Saluta bene Elia perché lo porto con me, è già capitato che io sia andata di fronte al mare con la macchina. Ritieniti responsabile di qualsiasi cosa capiti a me e a Elia".

Il legale aveva spiegato che "il 16 dicembre 2024 il mio assistito aveva denunciato le frasi con l'intento suicidario da parte della sua ex compagna. Allora con l'intervento dei servizi sociali il bimbo era stato tolto alla madre e affidato al padre. Poi era stata fatta una relazione parzialmente positiva sulla situazione, così era stato trovato un accordo per l'affidamento condiviso. Con delle limitazioni, ad esempio che la donna non poteva portare fuori il bambino dalla residenza e tante altre cose. La donna avrebbero dovuto seguire un percorso con i servizi sociali per almeno un anno. Ma questa cosa non è mai successa". Si sta procedendo con tutti gli accertamenti del caso.

82 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views