Elia Del Grande avvistato nel Varesotto: l’uomo che sterminò la famiglia aveva già tentato l’evasione nel 2015

Il giorno successivo a quello della sua rocambolesca fuga, avvenuta giovedì 30 ottobre, Elia Del Grande sarebbe stato avvistato ad Angera, nel Varesotto.
A riportare la notizia è Il Resto del Carlino. La piccola cittadina di 5mila abitanti, dove in passato ha trascorso un periodo della sua vita, si trova a pochi chilometri da Cadrezzate, dove nel 1998 sterminò la sua famiglia a colpi di fucile.
Per il triplice omicidio il 49enne ha passato in cella 25 anni, dopo una condanna in primo grado all'ergastolo e una riduzione di pena a 30 anni in appello.
Anni fa era stato rimesso in libertà vigilata ma, dopo aver commesso una serie di furti e molestie a Olbia, dove si era trasferito, era stata disposta una misura di sicurezza poiché giudicato socialmente pericoloso.
Giovedì l'uomo è evaso dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove avrebbe dovuto trascorrere sei mesi prima di venire sottoposto a una nuova valutazione.
Stando a quanto si legge, il 49enne potrebbe avere con sé un telefonino, introdotto nella comunità e che avrebbe poi nascosto nei campi per utilizzarlo al momento opportuno. È riuscito quindi a evadere calandosi dal muro di cinta con una rudimentale fune ricavata dall'unione di fili elettrici. La fuga sarebbe stata anche ripresa in un video.
Come riporta il quotidiano, è possibile che nei giorni scorsi Del Grande si sia spostato in Sardegna. Tra le ipotesi c'è quello dell'aiuto esterno alla comunità, qualcuno che potrebbe aver dato al 49enne tutte i mezzi per realizzare la fuga.
Pochi giorni fa, infatti, Del Grande avrebbe ricevuto la visita della compagna, con cui conviveva. Sulla donna pesano forti sospetti, visto che già nel 2015, quando l'uomo era recluso nel carcere di Pavia, la donna lo aveva aiutato a pianificare un tentativo di evasione, poi fallito.
La notte del 7 gennaio 1998 Del Grande, all'epoca 22enne, uccise con due colpi di fucile ciascuno il padre Enea, 57 anni, la mamma Alida, 53, e il fratello Enrico, suo coetaneo. Fu proprio quest'ultimo a chiamare i Carabinieri, prima di spirare in ospedale ore dopo.
Il killer della "strage dei fornai", come passò alle cronache il fatto, tentò la fuga in Svizzera ma venne fermato al confine. Disse di aver sterminato la famiglia perché questa si era messa contro la sua relazione con un'ex prostituta domenicana.
In seguito, tuttavia, Del Grande spiegò che il rancore che provava per i familiari era cresciuto nel tempo e il rifiuto di accettare la sua relazione era stata solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.