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Elena Ceste: storia di un omicidio premeditato

Elena Ceste, il marito Buoninconti in tribunale dimagrito e con la barba lunga

Dopo la condanna a trenta anni per l’omicidio del moglie Elena Ceste, nuovo procedimento giudiziario per Buoninconti accusato di lesioni aggravate per aver malmenato due operatori di un troupe tv.
A cura di Antonio Palma
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Un Michele Buoninconti quasi irriconoscibile con la barba e i capelli lunghi e visibilmente dimagrito quello apparso questa mattina in Tribunale ad Asti per presenziare ad un nuovo processo a suo carico dopo quello per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste. Il procedimento giudiziario si riferisce al caso dell'aggressione ad una troupe televisiva della trasmissione "Porta a porta" avvenuta subito dopo il ritrovamento dei resti del corpo della donna. Buoninconti è accusato di lesioni aggravate per aver malmenato due operatori che però hanno riferito di non volersi costituire parte civile nel processo a carico dell'uomo e quindi non chiederanno risarcimenti. Del resto su Buoninconti dopo la condanna a trenta anni di carcere per l'omicidio di Elena Ceste grava anche una provvisionale di 3 milioni di euro di danni inflitta dal tribunale di primo grado per i danni arrecati ai suoi figli e alla famiglia della moglie.

I due operatori, nonostante abbiano riportato delle ferite, starebbero valutando anche l'opportunità di ritirare la querela contro Buoninconti. Per questo oggi l'udienza del processo è durata appena più di mezz'ora, il tempo necessario agli avvocati per concordare con il giudice un rinvio del processo al marzo del prossimo anno. Come ha spiegato i legale dell'uomo, l'avvocato Enrico Scolari, l’udienza infatti è stata rimandata per "pendenti trattative" tra le parti in causa.

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