Ebola, medico Emergency non ha febbre e respira da solo

Non ha febbre e respira spontaneamente il medico italiano dello staff di Emergency ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma dopo aver contratto il virus Ebola in Sierra Leone. I medici che lo hanno in cura hanno affermato che le sue condizioni cliniche sono ulteriormente migliorate rispetto a ieri, quando già era stato segnalato un miglioramento rispetto ai giorni precedenti durante i quali il paziente ha avuto bisogno dell’assistenza respiratoria. Fino a qualche giorno fa, infatti, il 50enne siciliano era attaccato al respiratore, con la febbre alta e sedato. Secondo quanto comunicano oggi i medici dello Spallanzani, il paziente non è febbrile, respira spontaneamente ed è libero da supporti ventilatori. Il medico italiano interagisce positivamente con gli operatori e, fanno sapere, risponde alle domande. In ogni caso la prognosi, ha sottolineato l'equipe medica dell’ospedale romano, continua a rimanere riservata.
Bilancio Oms: 6388 i decessi per il virus Ebola
L’ultimo bilancio reso noto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) parla di 17.942 casi di malattia da virus Ebola registrati complessivamente e di 6.388 decessi. L'Oms ha sottolineato che l'incidenza dei casi sta leggermente aumentando in Guinea, è stabile in Sierra Leone e invece sta diminuendo in Liberia. Il Paese al momento più colpito resta la Sierra Leone, che registra 7.897 casi. L’Organizzazione mondiale della sanità rileva che le attività di risposta nei tre Paesi africani, i maggiormente colpiti dal virus, “continuano a progredire”, in linea con l'obiettivo, fissato al primo gennaio 2015, di isolare e trattare il 100% dei casi e di seppellire in sicurezza il 100% dei deceduti a causa del virus. Ieri, intanto, la rivista americana Time ha scelto come “persona dell’anno 2014” proprio gli “Ebola fighters”, ossia gli operatori sanitari che stanno combattendo contro il virus.