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È l’amante della moglie del suo comandante: sorpreso con lei, carabiniere viene trasferito

Un brigadiere e un comandante, colleghi carabinieri divisi dalla stessa donna. La vicenda, siamo nel Veronese, risale al 2008. Due comandanti di stazione condannati per falso, per uno ora il reato è prescritto.
A cura di Susanna Picone
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Un carabiniere trasferito a causa di una condotta ritenuta "disdicevole e poco opportuna". Il militare, infatti, era diventato l'amante della moglie del suo comandante ed è stato sorpreso con la donna sposata.

A raccontare quanto accaduto nel Veronese è il Corriere del Veneto, che scrive appunto che questo carabiniere è stato poi punito disciplinarmente con un giorno di consegna e con il trasferimento "per incompatibilità ambientale" presso un’altra sede.

La vicenda ha portato anche a due denunce e condanne a tre anni e 4 mesi di reclusione per "falso ideologico in atto pubblico", una delle quali cancellata per prescrizione dalla Cassazione.

Secondo quanto ricostruisce il quotidiano, la vicenda risale al 2008 quando la donna sposata – il suo matrimonio era ormai in crisi –  aveva iniziato una relazione con un collega del marito, brigadiere.

Quest’ultimo, scoperto dal comandante (marito della sua amante) e anche da un altro collega (comandante di stazione presso un altro comune della provincia scaligera), aveva subito il procedimento disciplinare sfociato nel trasferimento.

A dare il via al procedimento contro il brigadiere era stata una nota inviata ai superiori dal comandante di stazione dove si leggeva che il militare era stato visto con la moglie del comandante "seduti al tavolo di una gelateria, intenti a consumare una bibita amoreggiando, incuranti dei presenti e mentre le figlie minori dei due giocavano".

Dichiarazioni poi smentite, anche perché era emerso che in quei giorni le figlie della donna si trovavano in vacanza.

Nei confronti dei due comandanti era quindi scattata la denuncia per "falsità ideologica in atto pubblico" che ha portato alla condanna di entrambi in primo e secondo grado a tre anni e 4 mesi di reclusione.

Ma mentre il comandante "tradito" ha rinunciato al ricorso in Cassazione, il collega ha impugnato il verdetto nel terzo grado di giudizio sfociato nell’annullamento della pena per avvenuta prescrizione del reato.

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