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Due sorelle accusano il padre di violenza sessuale: “Molestate anche dai suoi amici”

Due sorelle hanno raccontato di essere state costrette ad avere rapporti sessuali con il padre e una di loro sarebbe stata anche molestata da una coppia di amici dell’uomo. I fatti sarebbero avvenuti in una cittadina in provincia di Ancona tra il 2016 al 2019, quando le ragazze avevano 12 e 16 anni. La Procura ha chiesto per i tre il rinvio a giudizio.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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Sarebbero state violentate dal padre quando erano ancora minorenni. È quanto denunciato da due sorelle, all'epoca dei fatti di 12 e 16 anni, che hanno raccontato di essere state costrette ad avere rapporti sessuali con il padre in più di una occasione. Una delle due sarebbe stata anche molestata da una coppia di amici dell'uomo.

Secondo quanto ricostruito da Il Resto del Carlino, i fatti risalirebbero a un periodo che va dal 2016 al 2019, in una cittadina dell'entroterra, in provincia di Ancona. La vicenda sarebbe invece emersa solo a fine 2021, quando la 16enne avrebbe trovato il coraggio di raccontare i presunti abusi al suo psicologo.

Le sue parole avrebbero portato gli assistenti sociali a effettuare approfondimenti sul contesto familiare e così anche l'altra sorella ha raccontato di essere stata vittima di abusi. Le ragazzine sarebbero state violentate in casa, in un periodo in cui i genitori si stavano separando. Gli accusati respingono tutte le accuse.

Si tratta di accuse pesantissime che rischiano di far finire a processo il padre 58enne delle ragazzine, un altro uomo di 56 anni e un 38enne per violenza sessuale aggravata e continuata nel caso in cui venissero confermate. Nella mattinata di oggi, giovedì 14 marzo, si è tenuta l'udienza preliminare davanti al giudice Alberto Pallucchini, dopo che la Procura, con la pubblico ministero Valentina Bavai, ha chiesto per tutti e tre il rinvio a giudizio.

Il giudice ha deciso di rinviare all'udienza del 16 luglio per ascoltare le difese e decidere se mandare o meno a processo i tre indagati. Intanto si sono costituite parte civile le due vittime e la madre, con gli avvocati Jacopo Saccomani, Maria Stefania Ottoni e Sonia Speranzini, e chiedono un risarcimento danni che supera i 500mila euro.Il padre è difeso dagli avvocati Jacopo Bianchetti e Stefano Rosi.

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