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Covid 19

Due fratelli muoiono di Covid a 46 ore uno dall’altro. Il figlio: “Non li ho protetti”

Due fratelli sono morti tragicamente di Covid-19 a 46 ore l’uno dall’altro. Adesso, nella casa familiare di Belluno, resta solo il dolore del figlio di uno dei due, il primo a contrarre l’infezione da Coronavirus. “Non sono riuscito a proteggerli e questa è la cosa che fa più male. Mi sentirò in colpa per tutta la vita”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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dal sito Onoranze Funebri Donadel
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Ha perso lo zio e il papà a 46 ore uno dall'altro. "Ho un grande senso di colpa, perché sono stato io a portare il virus in casa, anche se uscivo solo per lavorare – racconta Valerio -. Mi chiedo perché hanno pagato due persone innocenti. Il destino si è accanito su di loro e questo non me lo perdono". Lo zio, Antonio De Barba, aveva 86 anni ed era cardiopatico. Alla mezzanotte tra il 14 e il 15 dicembre è deceduto a causa delle complicazioni causate dal virus. Papà Giuseppe, invece, di anni ne aveva 83 e non aveva patologie, a parte una leggera demenza senile. Lui è morto alle 22 del 16 dicembre. Tutti e due sono usciti da casa loro, a Belluno, nella giornata di domenica 6 dicembre quando sono stati ricoverati in Pneumologia al San Martino.

Valerio lavora come operaio e nonostante i diversi lockdown, non ha mai potuto fermarsi. "Sono obbligato ad andare a lavorare, ma a parte quello non ho mai fatto altro. Andando per esclusione, ritengo che il contagio sia avvenuto lì. Forse nei bagni che non sono molto grandi". L'ultimo giorno di lavoro, per lui, è stato domenica 21 novembre. Racconta di esser stato bene nelle giornate di lunedì e martedì, poi giovedì ha iniziato ad avere 37 e mezzo di febbre. Valerio abita nella casa familiare con lo zio, il padre e la madre. "Mio padre era in una stanza per conto suo mentre mio zio nell'altra. Non ci sono stati grandi contatti tra noi. Appena ho avuto la febbre mi sono isolato per sicurezza e venerdì 27 novembre ho fatto il tampone molecolare". Il responso attesta la sua positività. A quel punto si è ammalato anche il padre e la saturazione del sangue si è abbassata. Lo zio, invece, ha avuto dei sintomi intestinali. 

Domenica 6 dicembre le cose sono precipitate. Il padre di Valerio è caduto a terra, mentre lo zio si è accasciato sul letto. I parenti chiamano il 118 che li ha portati al San Martino. Lo zio era quello in condizioni più gravi, mentre il padre era stabile nonostante avesse bisogno di tanto ossigeno. All'improvviso, i due sono morti uno dietro l'altro. Nella casa di Belluno, Valerio e sua madre sono chiusi nel dolore. Lui è ancora positivo, la donna invece è negativa. "Non sono riuscito a tenere il virus fuori da questa casa e mi fa male" spiega, inconsolabile. La prima ondata l'abbiamo affrontata bene, questa invece è stata fatale. Ho dovuto organizzare un funerale per due persone che fino a due settimane fa stavano bene".

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