Dove stanno aumentando di più ricoveri e terapie intensive, regione per regione
L’escalation dei contagi Covid sta mettendo a rischio la tenuta del sistema ospedaliero, con i reparti ordinari e le terapie intensive sempre più sotto pressione. Per la prima volta dall’inizio della pandemia ormai quasi due anni fa oggi, giovedì 6 gennaio, sono stati registrati in Italia oltre 200mila casi positivi (anche se va precisato che oltre 33mila casi sono legati a un ricalcolo della Regione Emilia-Romagna). Nel bollettino di oggi si contano 1.467 pazienti in terapia intensiva, 39 in più in 24 ore, mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.827 (+463).
La situazione degli ospedali appare sempre più difficile stando a quanto emerge dai dati pubblicati dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che evidenzia come a livello nazionale il tasso di occupazione di posti letto per pazienti positivi al Covid nei reparti sale al 22%. L’occupazione delle intensive, con l’aggiornamento del 6 gennaio, sale invece al 16% a livello nazionale. Vediamo, regione per regione, dove stanno aumentando di più ricoveri e terapie intensive secondo i dati Agenas.
Abruzzo: 13% TI, 19%(+2%) area non critica
Basilicata: 3%(-1%) TI, 20% area non critica
Calabria: 16% (+1%) TI, 34% (+1%) area non critica
Campania: 10% (+1%) TI, 20% (+1%) area non critica
Emilia Romagna: 16% TI, 19% (+1%) area non critica
Friuli Venezia Giulia: 17% TI, 24% area non critica
Lazio: 20% (+1%) TI, 21% (+1%) area non critica
Liguria: 20% (-1%) TI, 34% (+2%) area non critica
Lombardia: 15% TI, 24% (+1%) area non critica
Marche: 20% (-1%) TI, 24% area non critica
Molise: 5% TI, 12% (-1%) area non critica
Bolzano: 17% (-1%) TI, 15% (-1%) area non critica
Trento: 28% (+4%) TI, 19% area non critica
Piemonte: 22% (+3%) TI, 26% (+1%) area non critica
Puglia: 8% TI, 14% (+1%) area non critica
Sardegna: 11% (+2%), 11% area non critica
Sicilia: 14% TI, 26% (+1%) area non critica
Toscana: 17% (+1%) TI, 18% (+1%) area non critica
Umbria: 14% (+1%) TI, 27% (-1%) area non critica
Valle d’Aosta: 15% TI, 42% (-3%) area non critica
Veneto: 19% (-1%) TI, 19% (-2%) area non critica