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Dopo 34 anni ergastolo al killer dei coniugi Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi: resta sconosciuto il movente

Dopo 34 anni dall’omicidio è stato condannato all’ergastolo Umberto Pietrolungo: il 58enne è stato ritenuto dal tribunale di Vicenza il killer dei coniugi Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi.
A cura di Giorgia Venturini
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Le vittime Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi
Le vittime Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi

È stato condannato all'ergastolo Umberto Pietrolungo, il 58enne ritenuto dal tribunale di Vicenza il killer dei coniugi Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi. I fatti sono accaduti nella città veneta nel 1992. La svolta nelle indagini erano arrivate solo nel 2023 quando era stato possibile fare migliori accertamenti su tracce di DNA isolate nel 2012. Nonostante la condanna, resta ancora sconosciuto il movente del duplice omicidio.

Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Hans Roderich Blattner e dal procuratore capo Lino Giorgio Bruno. Negli ultimi due anni è stato possibile ricostruire la dinamica dell'accaduto partendo proprio da quella traccia di DNA isolata nel 2012 e che nel 2022 è stata comparata con un profilo genetico rinvenuto nel corso di una sparatoria avvenuta in Calabria nel 2022. Tutto combaciava e così a distanza di 34 anni è stato possibile avere il nome dell'assassino dei coniugi Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi. Durante le indagini e il processo Umberto Pietrolungo non ha mai confessato tanto che la sua difesa – rappresentata dagli avvocati Marco Bianco, Giuseppe Bruno e Matilde Greselin – aveva chiesto l'assoluzione.

Durante il processo venne ricostruita la dinamica del duplice omicidio. Era la sera del 25 febbraio 1991 quando i due coniugi furono uccisi nel cortile della loro abitazione, in contrada Torretti, a Vicenza. Fioretto era un avvocato che all'epoca dei fatti aveva 59 anni. Era un giorno come tanti e  stava tornando a casa dal suo studio quando proprio davanti alla porta d'ingresso si trovò due uomini che lo uccisero con quattro colpi di pistola. Venne colpito al torace, alla schiena e all'altezza dell'orecchio. La moglie Mafalda Begnozzi, che aveva 52 anni, appena sentì gli spari scese in cortile per cercare di salvare il marito ma venne freddata anche lei. Per la coppia purtroppo furono inutili tutti i soccorsi. Adesso per l'omicidio è stato condannato all'ergastolo Umberto Pietrolungo. Il movente resta però ancora sconosciuto.

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