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Spionaggio, segreti Nato a ufficiale russo in cambio di 5mila euro: arrestato militare italiano

Avrebbe consegnato dei documenti segreti a un ufficiale russo, il militare della Marina italiana arrestato ieri sera dai carabinieri del Ros in un’operazione congiunta con l’Aisi, l’intelligence interna, e dello Stato Maggiore della Difesa. Il militare italiano, che è accusato di tradimento, avrebbe accettato lo scambio per motivi economici.
A cura di Chiara Ammendola
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È stato colto in flagranza di reato mentre, in un incontro clandestino, consegnava documenti "classificati" a un ufficiale russo, per questo un militare della Marina italiana è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Il blitz è avvenuto nella serata di ieri, martedì 30 marzo, al culmine di una lunga indagine condotta dai carabinieri con la collaborazione dell'Aisi, l'intelligence interna, e dello Stato Maggiore della Difesa.

L'ufficiale russo in servizio presso l'ambasciata in Italia

Il militare italiano è accusato di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione. Dopo il fermo avvenuto durante il blitz l'alto ufficiale della Marina italiana è stato arrestato mentre la posizione dell'ufficiale russo, di stanza nel nostro Paese, resta ancora al vaglio degli inquirenti in relazione al suo status diplomatico. Secondo quanto si apprende sembra che i due si siano incontrati nella serata di ieri per uno scambio di documenti "classificati" che il capitano di fregata avrebbe ceduto in cambio di soldi, circa cinquemila euro. Dunque un "tradimento" di natura economica da parte del militare italiano il cui nome non è stato ancora diffuso, così come quello dell'ufficiale russo in servizio presso l'ambasciata di Roma.

I due si erano accordati per una cifra più bassa

Stando alle prime informazioni sembra che i documenti ceduti dal militare italiano al funzionario russo riguarderebbero i sistemi di telecomunicazione militare della Nato. Alle carte classificate, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, il capitano di fregata avrebbe avuto accesso in quanto era in servizio allo Stato maggiore della Difesa. Il militare dell'esercito russo avrebbe dato al capitano di fregata i 5mila euro durante lo scambio, soldi che sono stati poi sequestrati dopo l'intervento del Ros. In base a quanto si apprende i due si erano accordati anche su una cifra più bassa, circa quattromila euro, per la cessione di documenti avvenuta in passato.

Convocato alla Farnesina Sergey Razov, ambasciatore russo

La Farnesina rende noto che il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato al Ministero questa mattina – su istruzioni del Ministro Luigi Di Maio – l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov. Stando a quanto riportato da Corsera, sembra che l'esame delle carte sequestrate nell’appartamento del militare avrebbe già dimostrato che, oltre a dossier italiani, avrebbe passato documenti top secret della NATO mettendo quindi a rischio non soltanto la sicurezza nazionale, ma anche quella di altri Paesi. Si tratta del primo caso di questo tipo nei rapporti tra italiani e russi per la cessione di materiale riservato.

Ambasciata russa: no a influenze su rapporti bilaterali

La notizia è stata confermata dalla stessa ambasciata russa in Italia: "Confermiamo il fermo il 30 marzo a Roma di un funzionario dell'ufficio dell'Addetto Militare. Si verificano le circostanze dell'accaduto – si legge in una dichiarazione rilasciata questa mattina – per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell'accaduto. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l'Italia".

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