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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, perché l’avvocato dei Poggi ha querelato la madre di Sempio: “C’era già stata una fuga di notizie”

L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, ha querelato Daniela Ferrari, la madre di Andrea Sempio. La donna in una intervista avrebbe risposto a una domanda sugli atti che Tizzoni avrebbe all’epoca delle prime indagini passato ai legali di Sempio, suscitando il dubbio che non sapeva se i documenti erano stati dati “a pagamento o gratis”.
A cura di Giorgia Venturini
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Si inclina il rapporto tra la famiglia di Andrea Sempio e il legale dei genitori di Chiara Poggi. È notizia di queste ore che Gian Luigi Tizzoni, avvocato della famiglia di Garlasco, ha querelato Daniela Ferrari, madre di Sempio.

La querela arriva dopo la pubblicazione dell'ultimo filone di indagini della Procura di Brescia che ha indagato per corruzione in atti d'ufficio Mario Venditti, l'ex procuratore di Pavia che nel 2017 aveva archiviato le indagini sul 37enne, accusato anche allora del delitto di Garlasco. Al centro di questa nuova inchiesta c'è il sospetto dei magistrati che Mario Venditti abbia preso soldi per favorire la chiusura delle indagini nei confronti di Sempio. Questo perché a casa dei genitori dell'attuale indagato per l'omicidio era stato trovato un pizzino con scritto "Venditti gip archivia x 20. 30. euro": per gli inquirenti potrebbe essere la cifra di una possibile corruzione. Tutto però resta ancora da accertare. La madre di Andrea Sempio però nella sue ultime dichiarazioni ha sollevato il sospetto anche sul legale Tizzoni.

Nel dettaglio, durante una recente intervista tv Daniela Ferrari ha risposto a una domanda sugli atti che Tizzoni avrebbe, durante le prime indagini, passato ai legali del figlio Andrea Sempio. Nelle sue frasi avrebbe suscitato il dubbio che non sapeva se i documenti erano stati dati "a pagamento o gratis". Risposta che non è piaciuta a Tizzoni che ha presentato immediatamente querela.

A Fanpage.it l'avvocato Tizzoni ha spiegato che la relazione del professore Pasquale Linarello – ovvero il consulente di Alberto Stasi che nel 2016 aveva aperto le indagini sull'attuale indagato perché aveva trovato il DNA di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi – era già uscita sui giornali prima che lui potesse accedere agli atti. Quindi era già tutto noto: "La fuga di notizie della relazione linarello si era già verificata alla data del 19 dicembre 2016 prima anche della conferenza stampa dei legali di stasi come pacificamente riscontrabile (per i giornalisti che vogliono dire cose documentate) dalla semplice lettura degli abbondanti virgolettatati della relazione Linarello contenuti sul corriere della sera molte settimane prima che io venissi autorizzato a accedere a detta documentazione".

Il legale alla trasmissione Lo stato delle cose lo scorso lunedì sera su Rai3 aveva anche puntualizzato: "Alcuni colleghi mi stanno assistendo in molteplici servizi a tutela della mia immagine e nell’ambito di questa attività". Precisando inoltre che sì erano stati girati gli atti alla madre di Sempio ma anche che "gli inquirenti che hanno sequestrato quei documenti immagino avranno sicuramente la competenza e l’intelligenza per capire esattamente la dinamica". Lavvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, invece ha precisato che non era al corrente della querela ma che comunque Daniela Ferrari è stata già sentita in caserma e quindi ha chiarito tutto nelle opportune sedi.

Intanto procedono le indagini anche della Procura di Brescia su Venditti. Lo scorso 26 settembre la casa dell'ex pm era stata sottoposta a perquisizione, così come quella dei genitori di Sempio e di due ex appartenenti alla polizia giudiziaria di Pavia. Come si legge nel decreto di perquisizione, Venditti è accusato di aver "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". Tutto perché nella precedente perquisizione del 14 maggio a casa dei genitori di Andrea Sempio gli investigatori avevano trovato – e quindi sequestrato – un appunto scritto a mano. Su questo biglietto c'era scritto: "Venditti gip archivia x 20. 30. euro". Che sarebbe – come sostiene l'accusa – la somma di denaro destinata a Venditti per indurlo a procedere con l'archiviazione? Nulla è certo al momento, si procede con gli accertamenti del caso.

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