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Dimesso dopo l’infarto trova 330 euro di multa sull’auto: “Errore nostro, ma un po’ di gentilezza non guasta”

“Un errore in buona fede” punito con una multa da oltre 300 euro. È quanto accaduto a un 75enne di Cordovado colpito da un infarto. Nei giorni scorsi l’uomo è stato dimesso dall’ospedale, ma quando la moglie è andata a prenderlo e ha lasciato l’auto nei posti per disabili, i due hanno trovato la contravvenzione.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Domenica 26 ottobre Francesco F., 75enne di Cordovado, è stato colpito da un infarto. Subito era stato trasportato in ospedale e, dopo un intervento e 10 giorni di ricovero, è stato dimesso. Ma quando la moglie è andata a prenderlo e ha parcheggiato per pochi minuti di fronte all'ospedale ha ricevuto una maxi-multa.

La moglie, stando a quanto riporta Leggo, ha lasciato l'auto negli spazi dedicati ai disabili ma sarebbe stato "un errore in buona fede", sostiene il 75enne.

E precisa: "Mia moglie aveva chiamato l’ospedale prima di venere a prendermi chiedendo la gentilezza di poter parcheggiare di fronte. Le è stato detto di sì e così ha fatto, senza rendersi conto dell’infrazione". Secondo quanto sostiene ancora l'uomo, l'auto sarebbe rimasta in sosta giusto 10 minuti.

"Arrivati alla macchina abbiamo trovato il verbale. Multa di 330 euro e meno 4 punti sulla patente. – ricorda Fiorido – Se la paghiamo subito c’è lo sconto e si riduce a 231 euro, ma parliamo sempre di una cifra che pesa tantissimo sul nostro bilancio famigliare". 

Il 75enne è un ex operaio in pensione, la moglie invece ha un impiego precario, così come la figlia. A firmare la contravvenzione del 4 novembre è stato un ausiliare del traffico di Gestione servizi mobilità, società che si occupa delle aree di sosta in città.

"Ora andremo al comando della polizia locale per capire come fare. – spiega il pensionato – Ovviamente, non faremo ricorso, è inutile, dico solo che a volte in certe zone forse si potrebbe essere un po’ più elastici".

"Anche gli addetti dell’ospedale quando abbiamo riferito cosa accaduto ci hanno quasi riso in faccia spiegando che loro avevamo autorizzato alla sosta, ma nelle aree del nosocomio non certo negli stalli vietati. – racconta ancora – Avremmo dovuto chiedere di entrare: un errore nostro, ripeto, ma a volte un po’ di gentilezza non guasta".

Il 75enne, alla preoccupazione per la cifra da pagare, aggiunge anche il timore per i punti tolti o la sospensione della patente della moglie: "Avrò tanto bisogno di mia moglie per spostamenti e andare in farmacia, se perde la patente non so chi mi potrà aiutare". 

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