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Digitale terrestre, cosa cambia da oggi con lo switch off e quali sono le prossime tappe

I principali canali di Rai, Mediaset e La 7 passano al nuovo standard Dvb-T/Mpeg-4, ma saranno visibili dal 501 in poi. La rivoluzione del digitale terrestre, però, è appena cominciata.
A cura di Giacomo Andreoli
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Il digitale terrestre, da oggi, cambia ancora. I principali canali nazionali di Rai, Mediaset, La7 e Discovery devono passare tutti in modo obbligatorio alla codifica Dvb-T/Mpeg-4. Questo significa che non sono più visibili sui primi canali per le televisioni più datate, a meno che non si sia acquistato l'apposito decoder, sfruttando il bonus statale.

Dopo il passaggio dello scorso 20 ottobre dei canali telematici delle principali emittenti all'esclusivo standard HD, quindi, ora si convertono al nuovo standard tecnologico anche: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La 7 e Nove. I canali, però, saranno ancora visibili in modalità simulcast fino al prossimo 31 dicembre. Significa che saranno mantenuti sulla numerazione 501 e a seguire del telecomando. Si tratta della stessa numerazione che finora è stata usata per i canali in alta definizione, con il rischio, secondo alcuni, di affollare in maniera eccessiva lo spettro di frequenza disponibile, riducendo la qualità della trasmissione.

Per capire se bisogna cambiare televisore o comprare il decoder si può provare a vedere i canali già disponibili in HD. Ci si deve quindi sintonizzare su un canale in alta definizione già attivo e vedere se si recepisce il segnale. Se l'immagine viene visualizzata in modo corretto la televisione è abilitata al passaggio e non serve far nulla. Per ora i televisori interessati non sono moltissimi: sono per lo più apparecchi con circa dieci anni d'età e una buona fetta è già finito in discarica negli ultimi mesi, grazie al bonus tv fino a 100 euro per acquistarne una di nuova generazione.

Cosa cambierà per i canali TV con il nuovo digitale terrestre

Questo di oggi, però, è solo un primo passaggio di un cambiamento generale del digitale terrestre da qui al 2023. L'obiettivo del governo, infatti, è di far arrivare tutti i canali allo standard di ultima generazione Dvbt-2/Hevc Main 10. Da qui a fine anno, intanto, si completerà il riassetto dalla codifica Dvb-T/Mpeg2 a quella Mpeg4. Per tutti gli altri canali rimasti, comprese le tv locali, la transizione avverrà in modo scaglionato e per aree geografiche, senza trasmissione in simulcast con il vecchio codice Mpeg-2.

Il processo è già iniziato nel Nord Italia e si completerà entro il 7 aprile in Valle d'Aosta, Piemonte, Emilia-Romagna, Piacenza, Lombardia, Bolzano, Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo e Molise. Poi entro il 15 maggio sarà il turno di Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia. Infine da qui al 30 giugno il cambiamento riguarderà Toscana, Liguria, Umbria, Lazio e Campania.

Dal 1° gennaio 2023, quindi, scatterà il passaggio definitivo al nuovo standard Dvbt-2. A quel punto nemmeno i principali canali Rai, Mediaset, La 7 non saranno più visibili su nessuna frequenza. Le tv coinvolte dal cambiamento saranno tutte quelle acquistate prima del 2018. Per capire se sono compatibili con la nuova tecnologia Dvbt-2, è necessario sintonizzarsi sui canali test 100 (della Rai) o 200 (di Mediaset): se a quel punto appare la scritta "Test HEVC Main10", vuol dire che la tv è adatta e non deve essere cambiata o munita di decoder entro la fine del 2022. In ogni caso tutti gli apparecchi sono potenzialmente adattabili con l'apposito decoder, anche quelli a tubo catodico.

I bonus TV per chi non ha un televisore compatibile

Al momento esistono due bonus tv rifinanziati dal governo Draghi per il 2022. Il primo è il bonus decoder, necessario ad acquistare gli apparecchi per ricevere le frequenze tecnologicamente più avanzate. L'importo è di 30 euro e per utilizzarlo bisogna avere un Isee non oltre i 20.000 euro, essere residenti in Italia e non aver richiesto già una volta il bonus.

Per la domanda si deve presentare al rivenditore la dichiarazione sostitutiva presente sul sito del Ministero dello sviluppo economico (insieme al codice fiscale e un documento d'identità), con i venditori che si collegano alla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate e verificano i requisiti. Si può poi consultare sul sito del Mise la lista delle tv e dei decoder idonei per accedere al bonus.

Il bonus rottamazione tv permette invece di acquistare una nuova televisione di ultima generazione, rottamandone una datata e ottenendo fino a 100 euro di contributo. L'agevolazione vale fino al 31 dicembre 2022, sempre che non si esauriscano prima i fondi messi a disposizione dal governo. Per accedere al bonus bisogna essere residenti in Italia, aver rottamato la vecchia tv e aver pagato il canone Rai (tranne per gli over 75 esonerati dall'imposta).

La rottamazione avviene consegnando l'apparecchio alle discariche organizzate o al negoziante che vende la nuova tv. Bisogna quindi mostrare un'auto-dichiarazione dei requisiti scaricabile dal sito del Mise. Il documento deve essere controfirmato dal rivenditore o da un addetto del centro di raccolta e consegnato quando si fa il nuovo acquisto. Spetta poi al commerciante inserire le informazioni su un'apposita piattaforma telematica in cui l'Agenzia delle entrate conferma la presenza dei requisiti. Sul sito del Ministero, comunque, c'è una guida completa con tutte le informazioni sul contributo.

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