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Diffondevano foto intime delle ex fidanzate su Telegram: tre indagati in Sicilia per revenge porn

Indagate 3 persone per revenge porn. Gli accusati sono 3 uomini tra i 30 e i 36 anni che avrebbero diffuso sul alcuni siti pornografici le foto intime di ex fidanzate e di alcune conoscenti. Le donne, all’oscuro di tutto, hanno potuto denunciare l’accaduto dopo che un amico aveva rivelato di aver trovato le loro foto online.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Diffondevano foto di ragazze sul web. Una brutta storia quella che emerge dalle indagini portate avanti dalla Polizia Postale di Palermo. I tre accusati sono giovani residenti a Marsala e Petrosino e le vittime per ora accertate sono 6 donne. I tre, tutti in una fascia d'età tra i 30 e i 36 anni, avrebbero ricevuto e poi divulgato foto intime di ex fidanzate o semplici conoscenti su alcuni siti pornografici, all'interno di chat room dedicate allo scambio di materiale sessualmente esplicito. Le indagini sono iniziate dopo la denuncia delle giovani vittime che dopo essersi fatte coraggio hanno portato tutte le evidenze alle forze dell'ordine. Le donne sono state avvisate da un ragazzo di Marsala il quale, dopo un servizio televisivo mandato in onda dalla trasmissione "Le Iene", aveva trovato su un sito pornografico le immagini di donne del luogo e aveva deciso di avvertirle per fare in modo che le ragazze denunciassero quanto accaduto.

Al termine delle indagini eseguite dalla Postale, la Procura di Marsala ha disposto la perquisizione nei confronti dei tre accusati. L'analisi del materiale sequestrato – costituito da smartphone, computer, tablet e altri dispositivi informatici – potrebbe consentire di individuare altre vittime della diffusione online di materiale privato. Le premesse fanno pensare che possano essere ancora molte le donne coinvolte in questo fenomeno sebbene le indagini siano solo all'inizio. 

Da questa storia, insomma, potrebbe emergere un vero e proprio caso nazionale. Non sarebbe la prima volta che il revenge porn viene illuminato dalle luci dei media: l'ultimo caso riguarda la chiusura di diversi canali Telegram nati proprio per scambiare foto private di giovani donne tra gli utenti. Il tutto è ovviamente fatto senza consenso delle dirette interessate e molte delle ragazze coinvolte sono minorenni.

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