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Diana Canevarolo morta dopo l’aggressione davanti casa, l’avvocato: “Poco prima litigava con un uomo”

Diana Canevarolo potrebbe aver discusso con un uomo dal forte accento veneto prima di essere trovata agonizzante nel cortile del palazzo nel quale viveva a Torri di Quartesolo (Vicenza). Secondo l’avvocato che segue la famiglia, un aiuto alle indagini potrebbe arrivare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si continua a indagare sulla morte di Diana Canevarolo, 49 anni, trovata agonizzante nel giardino della sua abitazione a Torri di Quartesolo (Vicenza) il 4 dicembre scorso. Da giorni gli inquirenti si concentrano sull'ipotesi di un omicidio, mentre è ormai accantonata quella di un incidente fatale. L'autopsia ha infatti mostrato ferite non compatibili con una caduta. Si parla quindi di un'aggressione mentre i familiari si interrogano su quanto possa essere accaduto. Il marito della donna, così come il figlio 19enne, sono assistiti dall'avvocato Cesare Dal Maso.

Si cerca un'arma, un oggetto con il quale un ipotetico aggressore potrebbe aver colpito la 49enne prima di darsi alla fuga. A detta dell'avvocato Dal Maso, però, chi ha agito potrebbe aver picchiato Canevarolo, senza avvalersi dell'uso di un'arma. "Qualche giorno prima della sua morte, Diana aveva sorpreso e cacciato alcuni ladri dal giardino – ha spiegato il legale a Fanpage.it – ma non credo che si sia trattato di una vendetta o di un tentativo di rapina finito male. Un testimone ha riferito di aver sentito la voce di un uomo intorno alle 3 del mattino sotto la finestra della sua abitazione. Secondo lui si trattava di un uomo tra i 50 e i 60 anni che stava litigando in dialetto veneto. Il marito di Diana è napoletano e il residente che ha sentito la lite è certo che la persona che ha sentito avesse un'inflessione del Nord Italia".

La lite, secondo il legale, sarebbe avvenuta poco prima della morte di Canevarolo, ritrovata riversa a terra intorno alle 5 del mattino. Stando a quanto ricostruito, infatti, la donna e il marito erano da qualche tempo separati in casa e non si esclude che la 49enne potesse essersi rifatta una vita. Per questo chi indaga sta cercando di ricostruire la rete di conoscenze della vittima scandagliando le sue amicizie.

Per capire se Diana abbia effettivamente litigato con qualcuno poco prima di morire, saranno fondamentali le telecamere di videosorveglianza della zona, le cui immagine saranno visionate dalle forze dell'ordine. "Ci sono almeno due telecamere davanti a quell'entrata" ha sottolineato Dal Maso.

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