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Diana Canevarolo, il figlio racconta il dramma della madre trovata morta: “Mi disse come vestirmi al suo funerale”

La 49enne è stata trovata senza vita a Torri di Quartesolo, Vicenza, dal compagno. Il figlio Nicolò: “Vogliamo giustizia e che mi ridiano il corpo per fare un funerale decente”.
A cura di Biagio Chiariello
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Diana Canevarolo
Diana Canevarolo

“Vogliamo giustizia e che mi ridiano il corpo per fare un funerale decente. Mia madre mi diceva sempre: ‘Vestiti di bianco al mio funerale, divertiti, vivi la tua vita e rendimi orgoglioso’. Sono forte per lei”. Così Nicolò, figlio di Diana Canevarolo, ha raccontato il proprio dolore e la determinazione a Dentro la Notizia su Canale 5 e a Ore 14 su Rai 2. La donna, 49 anni, è stata trovata all’alba di giovedì 4 dicembre in una pozza di sangue nel cortile della sua abitazione a Torri di Quartesolo, Vicenza, e poco dopo è morta in ospedale. Le cause del decesso restano misteriose e gli inquirenti stanno valutando tutte le piste: omicidio, suicidio o caduta accidentale.

Nicolò ha ricordato la madre come una donna gentile e premurosa, attenta a ogni dettaglio della vita familiare:

Mi riempiva sempre la bottiglia d’acqua per la scuola, mi portava le caramelle. Tra noi c’era un rapporto perfetto, solo piccoli litigi che erano cavolate. Quando parlavamo della morte mi diceva di stare bene anche se lei fosse morta. Mi diceva che mi sarebbe sempre stata dietro e io qui la sento, dietro di me”.

Il figlio ha poi ricostruito i drammatici momenti del ritrovamento del corpo. “Era completamente sdraiata verso l’alto. Ho fatto il primo soccorso, massaggio cardiaco, controllato il respiro, ma non c’erano reazioni. Abbiamo chiamato l’ambulanza”. Nicolò ha raccontato che si era svegliato alle 6.02, mentre il padre aveva trovato il corpo verso le 5.30, notando la porta spalancata della tavernetta dove Diana dormiva. “Non è normale, di solito la porta era chiusa. Crediamo sia uscita verso le 2 di notte, come faceva qualche sigaretta prima di dormire e per guardare i social. Il cellulare era sul tavolo, quindi non l’ha portato con sé”.

Il giovane ha anche ricordato che, qualche tempo prima, Diana aveva notato dei ladri nel cortile che si erano allontanati alla sua vista: “Mi sembra l’unica pista possibile, la finestra era chiusa, il tetto inaccessibile, non si è certo lanciata”. Anche un vicino ha riferito di aver sentito rumori e voci verso le 3 del mattino, ma nulla che potesse chiarire quanto accaduto.

A trovare il corpo di Diana è stato il compagno, Vincenzo Arena, che ha descritto la scena come “allucinante”: la donna era distesa a terra e fredda al tatto. “Alle 8.20 sono arrivato a casa, avevamo cenato insieme, la routine di sempre. Mi sono accorto della porta aperta della tavernetta e l’ho trovata lì. Ho cercato di soccorrerla, ma era già troppo tardi. È stato terribile. Non abbiamo nemici, tutti le volevano bene. Mi chiedo come possa esserci stato sangue vicino alla panchina e poi lei a un metro e mezzo più avanti”. Arena ha sottolineato l’importanza di eventuali telecamere di sorveglianza vicine per chiarire i fatti. Si attende anche l’autopsia per fare maggiore luce sulle cause della morte.

Nonostante lo shock, Nicolò ha voluto sottolineare la forza della madre e il loro legame speciale: “Era felicissima negli ultimi tempi. Era la parte più serena della sua vita. I nostri rapporti erano perfetti, i litigi piccoli e insignificanti. Ora sono forte per lei. Ho pianto tantissimo, ma lei mi diceva di non farlo, di vivere la vita e rendere lei orgogliosa. Chiedo solo che mi ridiano il suo corpo per darle un funerale degno”.

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