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Detenuto morto in carcere a Foggia. Ilaria Cucchi interroga ministro: “Sia fatta luce, caso sospetto”

La neo-senatrice Ilaria Cucchi ha interrogato i ministri della giustizia e degli interni in merito alla morte di Osama Paolo Harfachi, il detenuto foggiano di 29 anni trovato senza vita nel carcere della città pugliese cinque giorni dopo l’arresto per rapina.
A cura di Davide Falcioni
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Come è morto Osama Paolo Harfachi, il detenuto foggiano di 29 anni trovato senza vita nel carcere della città pugliese cinque giorni dopo l'arresto per rapina? Il caso, sollevato dai familiari dell'uomo, di origini marocchine, è diventato oggetto di un'interrogazione parlamentare urgente da parte della neo-senatrice Ilaria Cucchi, sorella di Stefano.

"Sia fatta subito chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte in carcere di Osama Paolo Harfachi, trovato senza vita nel letto della sua cella nel carcere di Foggia", si legge nell'interrogazione. "In particolare è necessario sapere perché ancora oggi venga impedito ai familiari di vedere il corpo del proprio caro", ha aggiunto la senatrice nell'interrogazione rivolta ai Ministri della Giustizia e dell'Interno Piantedosi e Nordio.

"Il fatto grave – aggiunge Cucchi – è che ad oggi i familiari non sono stati informati di nessuna autopsia e gli viene tuttora negata la possibilità di vedere la salma del proprio caro anche ai soli fini del riconoscimento, nonostante siano passati ben sei giorni dal rinvenimento del corpo nella cella del carcere. Mi auguro che i nuovi ministri del Governo Meloni facciano al più presto luce sull'ennesimo caso di morte sospetta in carcere".

A sollevare il caso della morte di Osama Paolo Harfachi sono stati i suoi familiari. Stando a una prima ispezione cadaverica il 29enne sarebbe deceduto per arresto cardiaco, ma sia i genitori che il fratello hanno sottolineato che "non aveva alcun problema di salute".

Gli stessi genitori hanno riferito ai carabinieri – dopo aver sporto denuncia – di "aver ricevuto, il giorno successivo all’arresto di Osama Paolo, alcuni messaggi da un altro detenuto". Una volta uscito dal penitenziario il recluso ha riferito che, poco prima di essere liberato, avrebbe incontrato il 30enne e di averlo visto "tutto spezzato" (molto sofferente). I genitori, sulla base di quanto raccontato dal detenuto negli sms, temono che il figlio "possa essere stato picchiato".

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