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Denunciata una prof a Firenze. Chiama i suoi alunni “mafiosi” e “drogati”

A un alunno di colore la docente, che insegna educazione artistica in una scuola media, avrebbe detto di “tornare nella giungla”. Contro di lei una trentina di genitori che l’hanno denunciata. Ma lei dice che sono tutte falsità.
A cura di Susanna Picone
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A un alunno di colore la docente, che insegna educazione artistica in una scuola media, avrebbe detto di “tornare nella giungla”. Contro di lei una trentina di genitori che l’hanno denunciata. Ma lei dice che sono tutte falsità.

Una professoressa che insegna educazione artistica in una scuola media fiorentina è stata denunciata da una trentina di genitori dei suoi alunni perché avrebbe utilizzato dei termini “particolari” nei confronti dei ragazzi. A quanto pare, in classe, la professoressa si sarebbe rivolta chiamando gli alunni “mafiosi” e “drogati”. Un insulto anche nei confronti di un ragazzo di colore che la prof avrebbe “invitato”, sarebbero state queste le sue parole, a “tornare nella giungla”. Offese che le hanno fatto guadagnare una denuncia dei genitori e che hanno avviato un’indagine di cui si occuperà la procura di Genova (perché il padre di uno dei suoi alunni è un magistrato di Firenze). Intanto, mentre l’inchiesta è stata aperta e si attende che la giustizia faccia il suo corso, i genitori stanno continuando la loro battaglia per chiedere che l’insegnante venga allontanata dalla scuola e sollecitano anche un’ispezione durante le lezioni. Come scrive il Corriere fiorentino, le famiglie dei ragazzi avrebbero intenzione anche di portare via i loro figli dalle classi – come gesto dimostrativo – durante le lezioni di educazione artistica.

La prof si difende: “I ragazzi sono bugiardi” – A scuola la preside ha spiegato di non poter far molto nei confronti dell’insegnante in questione e ha detto di essersi anche beccata una denuncia per aver chiesto e ottenuto una visita della commissione medica per verificare se la docente fosse idonea al suo lavoro. La docente è stata prima giudicata inidonea e poi reintegrata. E dal canto suo la professoressa sotto esame si difende dalle accuse e dice che sono tutte falsità: “I ragazzi sono bugiardi, hanno inventato tutto, io non mi permetterei mai di dire cose del genere. E poi non ho mai dato di mafiosi e drogati agli studenti, ho solo detto che il loro comportamento era ascrivibile a certe figure”. In merito al ragazzo di colore la prof ha detto di aver fatto “un esempio” e che non era sua intenzione proferire frase razzista. Dunque anche lui, come tutti gli altri alunni, avrebbe raccontato – parola di prof – un mare di bugie.

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