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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Denise Pipitone, il dialogo intercettato tra Jessica Pulizzi e la sorellina: “C’a diri chistu”

Gli aggiornamenti sul caso di Denise Pipitone nel corso della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”: Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina di Mazara del Vallo e assolta per il suo rapimento, fornì alla polizia un numero di telefono vecchio e non quello che utilizzava il giorno della scomparsa della piccola. E alla sorella undicenne dava consigli su come comportarsi con gli inquirenti: “Devi dire questo”.
A cura di Susanna Picone
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Si torna a parlare di Denise Pipitone con nuovi aggiornamenti sul caso della bambina scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) nel corso dell’ultima puntata della trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”. E si torna a parlare di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, che è finita sotto processo e che è stata poi assolta in via definitiva. Ascoltata dopo il rapimento del primo settembre del 2004 insieme alla mamma Anna Corona, Jessica Pulizzi – secondo la ricostruzione della trasmissione televisiva – fornì un numero di telefono vecchio e non quello che utilizzava il giorno della scomparsa della piccola Denise. Circostanza di cui gli inquirenti vennero a conoscenza solo dopo, durante il processo, grazie al consulente chiamato a esaminare i tabulati telefonici. “Madre e figlia sono terribili, erano impassibili, come se la cose non le riguardasse. Sono due donne veramente capaci di tutto secondo me”, le parole dell’ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa, duro nei confronti di Anna Corona e la figlia Jessica Pulizzi.

Le bugie di Jessica sul numero di telefono e la mattina della scomparsa di Denise

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Il 2 settembre 2004 – giorno dopo il rapimento della bambina – Jessica Pulizzi racconta al commissariato di polizia che era rimasta a casa tutta la mattinata precedente e lascia il numero di cellulare che non usava da almeno un mese, dal 3 agosto 2004. Jessica, dunque, fornisce un numero che non usava più, in quei giorni ne utilizzava un altro. “Non mi ricordo di aver fornito una utenza più attiva, era il mio numero, ricordavo quello e ho dato quello, forse non ricordavo quello nuovo perché lo usavo da poco”, ha poi dichiarato la ragazza. “I poliziotti mi facevano accuse, dicevano che avevo preso la bambina, mi sono chiusa in me stessa perché io non avevo fatto niente. E perciò ho detto che ero stata a casa”, così ancora Jessica Pulizzi chiamata a rispondere di quelle dichiarazioni. Pulizzi aveva anche detto che avrebbero potuto testimoniare i suoi vicini di casa, Giacoma Pisciotta e Gramato Antonino. Ma avrebbero testimoniato il falso e tra l'altro anche il fidanzato dell’epoca di Jessica, Gaspare Ghaleb, aveva detto che la sorellastra di Denise era uscita quel giorno.

Cosa diceva Jessica Pulizzi alla sorella minore

Nel corso dell'ultima puntata di “Chi l’ha visto?” sono state rese note anche alcune intercettazioni dell’11 ottobre 2004, quindi oltre un mese dopo la scomparsa di Denise Pipitone. Una microspia nascosta in casa registra un dialogo tra Jessica Pulizzi e la sorella minore Alice, che all’epoca aveva 11 anni. Jessica sembra spiegare alla sorellina come comportarsi e cosa dire agli inquirenti durante gli interrogatori. “Non gli devi dire che tu non c’eri. C’a diri chistu. Possibile che prendono le impronte. Ora ti gridano e ti scuotono”, le parole della sorella maggiore. “C’a diri chistu”, ovvero “devi dire questo”, dice Jessica ad Alice. Dopo 5 anni di indagine, come è noto, Jessica Pulizzi viene rinviata a giudizio per il caso della scomparsa di Denise Pipitone e assolta dopo il processo: non è stata lei a rapire la figlia di Piera Maggio.

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