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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Denise Pipitone, la criminologa Vagli: “Infondate le parole dell’ex pm Angioni, sua fonte è un mitomane”

La criminologa Anna Vagli spiega a Fanpage.it gli ultimi aggiornamenti sul caso della scomparsa di Denise Pipitone: “Credo che le dichiarazioni dell’ex pm Angioni lascino il tempo che trovino. Sia la pista rom che quella che vede coinvolte le famiglie Corona e Della Chiave, muovono entrambe da un presupposto inamovibile: il sequestro di Denise è nato e si è sviluppato in ambito familiare. La vicenda, difatti, è tutta fondata sul rancore che Anna Corona e Jessica Pulizzi nutrivano nei confronti di Piera Maggio e di Denise, responsabili – a loro modo di vedere – di aver distrutto la loro famiglia”.
A cura di Ida Artiaco
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A che punto sono le nuove indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone? Quale delle piste attualmente seguite è la più accreditata? A queste domande ha risposto per Fanpage.it la criminologa Anna Vagli, che ha spiegato quali sono gli ultimi aggiornamenti relativi al caso della bambina, figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, sparita da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, ormai 17 anni fa.

L'ex pm Angioini continua a ribadire che "Denise è viva, addirittura è sposata e ha una bambina". Quanto può essere veritiera questa affermazione sulla base delle sue conoscenze?

"Onestamente, credo che le dichiarazioni dell’ex pm Angioni lascino il tempo che trovino. Se poi, come si pensa, la fonte del magistrato è un ex detenuto di origine magrebina, è opportuno precisare che il soggetto in questione è noto a Marzara del Vallo per essere un mitomane. Mitomane che, da ben 10 anni, si intrufola a vario titolo con dichiarazioni in ogni caso di cronaca eclatante. Capisce che così argomentando è difficile poter pensare che le affermazioni dell’ex magistrato possano risultare fondate. Mi permetto di aggiungere che in una fase così delicata, bisognerebbe fare molta attenzione quando si rilasciano dichiarazioni. Non solo per i pregiudizi che possono essere arrecati alle indagini in corso, ma anche per le false speranze e la sofferenza che possono essere inflitte a Piera Maggio. Una madre che cerca ancora sua figlia Denise. E la cerca viva. La scomparsa di un figlio, il non saperne le sorti, equivale ad una perdita. E le dirò di più. Se si perdono i genitori si è orfani, se si perde un compagno o una compagna si è vedovi. Ma la lingua italiana non conia un termine per descrivere il dolore di perdere, in qualsiasi forma, un figlio. Proprio perché è qualcosa di indicibile. A maggior ragione se, di questo figlio, dopo così tanti anni neppure si conoscono le sorti".

Settimane fa lei ha detto che l'autore della lettera anonima recapitata all'avvocato Frazzitta non solo era uscito allo scoperto, ma che aveva fatto nomi e cognomi…

"Nelle ultime settimane si sono susseguiti e aggiunti nuovi e presunti testimoni. L’ultimo in ordine di tempo sembra addirittura essersi firmato. Ma conferme e smentite si rincorrono continuamente. Quello che sappiamo di certo è che la Procura ha riaperto le indagini e che, verosimilmente, è in possesso di elementi, e forse ha sentito persone, a noi ancora sconosciute".

Settimane fa la trasmissione tv Quarto Grado aveva reso noto che Anna Corona e Giuseppe Della Chiave sono indagati per la scomparsa della bambina, ma la Procura non ha mai ufficialmente confermato. A che punto sono realmente le indagini?

"Ufficialmente la Procura di Marsala non ha confermato l’eventuale iscrizione nel registro degli indagati di Anna Corona e Beppe Della Chiave. Di solito, quando tuona significa che da qualche parte piove…E infatti pare che negli ultimi giorni gli inquirenti si siano concentrati sull’Hotel Ruggero II, dove all’epoca dei fatti lavorava Anna Corona. In particolare, avrebbero compiuto delle
ispezioni sulle vie d’uscita della struttura ricettiva. Dopo così tanti anni si cerca infatti di capire se Jessica, Alice e Anna Corona, si trovassero effettivamente lì nelle ore in cui Denise veniva rapita. Quel che pare certo è che nessuno dei presenti avrebbe visto arrivare le figlie della Corona tranne la collega di lavanderia di quest’ultima, Francesca Adamo. La stessa collega che avrebbe anche falsificato il registro delle presenze. La presenza delle figlie peraltro non è confortata neppure dalle riprese delle telecamere site all’esterno dell’hotel e che riprendevano in diretta senza registrare. L’ispezione disposta potrebbe verosimilmente dare dei riferimenti utili per aprire una nuova pista. È comunque doveroso precisare che all’epoca dei fatti Anna Corona fu indagata per sequestro di persona ma la sua posizione fu archiviata in quanto non furono acquisiti elementi sufficienti a chiedere una riapertura delle indagini".

Nella vicenda di Denise Pipitone un ruolo chiave è giocato da Battista della Chiave, al momento unico vero testimone della scomparsa della bambina. Crede che per arrivare alla verità si debba seguire questa pista? 

"Alla luce della nuova interpretazione nella lingua dei segni, ritengo che un maggior peso avrebbe dovuto essere dato alla testimonianza di Battista della Chiave. In particolare, per quel che attiene il riferimento di Battista al nipote Beppe. Quest’ultimo era infatti legato a Loredana Genna, residente in via Rieti e amica di Anna Corona. Il giorno della scomparsa di Denise, Anna Corona ha chiamato proprio Loredana alle ore 12.10 e la conversazione è durata 18 secondi. Il contenuto di quella conversazione è ancora oggi ignoto. Giuseppe della Chiave é centrale anche per un’altra chiamata: quella partita dal magazzino di via Rieti alle 12.17 e diretta all’abitazione dei genitori di Anna Corona. Perché quella mattina sarebbe arrivato un uomo con una bambina a quel magazzino e da lì avrebbe fato una telefonata. Quell’uomo secondo Battista sarebbe stato proprio il nipote Beppe. Quest’ultimo, ha sempre negato qualunque coinvolgimento nel rapimento di Denise sostenendo che lo zio non sapesse comunicare. Ha anche dichiarato di non conoscere Anna Corona. Notizia falsa perché diverse persone avrebbero visto la Corona cenare insieme alle figlie nel ristorante Il Veliero di proprietà di Della Chiave. Giuseppe ha inoltre dichiarato di essere stato a lavoro al ristornante il 1 settembre 2004. Ma quel giorno Il Veliero risultava chiuso. Dunque, non solo sul rapporto con Anna Corona, ma avrebbe mentito anche sul suo alibi il giorno della scomparsa di Denise".

Tra le ultime segnalazioni su Denise, c'è quella famosa della guardia giurata di Milano. Crede nella pista rom, come il procuratore Di Pisa? In che modo quest'ultima potrebbe intrecciarsi a quella che vede coinvolte le famiglie Corona e Della Chiave?

"Sì, direi che la pista rom è sicuramente una delle piste più accreditabili. La bambina ripresa da Felice Grieco potrebbe essere stata davvero Denise. E ci sono molti elementi a conforto di questa affermazione. Danas, come viene appellata, parlava italiano con un accento tipico di Marzara del Vallo e aveva un taglio sulla guancia sinistra compatibile con la cicatrice presente sul volto di
Denise Pipitone. Innegabile, poi, anche la somiglianza fisica. Credo che sia la pista rom che quella che vede coinvolte le famiglie Corona e Della Chiave, muovano entrambe da un presupposto inamovibile: il sequestro di Denise è nato e si è sviluppato in
ambito familiare. La vicenda, difatti, è tutta fondata sul rancore che Anna Corona e Jessica Pulizzi nutrivano nei confronti di Piera Maggio e di Denise, responsabili – a loro modo di vedere – di aver distrutto la loro famiglia".

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