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Definì atlete di Rio “trio di cicciottelle”. Cacciato il direttore del Quotidiano Sportivo

Giuseppe Tassi, direttore del Quotidiano Sportivo, è stato sollevato dal suo incarico dall’editore.
A cura di Davide Falcioni
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E' costato caro quel titolo sulle "atlete cicciottelle" a Giuseppe Tassi, direttore del Quotidiano Sportivo. L'editore della testata Andrea Riffeser Monti ha stamattina diramato una nota per scusasi con  con le vittime del dileggio, ovvero le atlete in gara a Rio De Janeiro nella disciplina del tiro con l'arco e con i lettori del Qs Quotidiano Sportivo, "per il titolo comparso sulle proprie testate relativo alla bellissima finale per il bronzo persa con Taipei".  Tassi era dal 2009 direttore di QS, la testata sportiva del Quotidiano Nazionale, che raggruppa le testate Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Bolognese, in passato era stato firma dello sport per i giornali della Poligrafici Editoriale, quindi vicedirettore del Resto del Carlino, di Quotidiano.Net e di QN.

Aveva fatto indignare il titolo comparso ieri sull'edizione cartacea del Quotidiano Sportivo. In un pezzo dedicato alle atlete del tiro con l'arco Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia sconfitte 5-3 da Taipei nella finale per il bronzo, il titolo scelto era stato "Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico". Nessun riferimento alla disciplina praticata dalle tre donne, che pur essendosi meritatamente qualificate per le Olimpiadi sono state trattate non come sportive alle prese con un'impresa, bensì giudicate per il loro aspetto fisico, con estrema superficialità.

Le polemiche suscitate soprattutto sui social network aveva convinto Giuseppe Tassi nel pomeriggio di ieri a diramare una nota di scuse: "Mi rivolgo ai lettori che hanno commentato il titolo riportato oggi da Qs "Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico", uscito nella prima edizione e poi ribattuto con un più cronachistico "Le azzurre si fermano sul più bello". Mi scuso, quel titolo ha urtato la sensibilità di alcuni nostri lettori ma l'intento di partenza non era né derisorio né discriminante". Ormai, però, era troppo tardi per le scuse. Oggi è arrivato anche il sollevamento del direttore dal suo incarico.

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