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Dallo spopolamento al boom di richieste, con i 100mila euro di bonus in centinaia vogliono vivere in Trentino

Circa trecento domande già presentate e tanti altri che hanno chiesto come partecipare al bando anti spopolamento e rivitalizzazione dei 33 Comuni trentini. La Provincia ha stanziato ulteriori 9 milioni di euro e posticipato la nuova finestra temporale per partecipare al bando.
A cura di Antonio Palma
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Boom di richieste per il progetto di antispopolamento e rivitalizzazione dei 33 Comuni trentini. Grazie al contributo fino a 100mila euro disposto dal bando, infatti, in centinaia hanno presentato la propria domanda per andare a vivere in valle comprando o ristrutturando casa. Lo ha comunicato la stessa provincia autonoma di Bolzanom annunciando che per questi motivi sono stati estesi i termini del procedimento e posticipata la seconda finestra per partecipare con lo stanziamento di ulteriori 9 milioni di euro, in aggiunta al 10 milioni già previsti.

Oltre trecento domande, stanziati altri 9 milioni di euro

La prima finestra a disposizione per potere partecipare al bando era stata aperta il 9 maggio e si era chiusa il 30 giugno. Si sperava in una diffusa partecipazione ma con grande sorpresa di tutti, si è andati ben oltre il previsto con circa trecento domande già presentate e tanti altri che hanno chiesto come partecipare.  “Il numero di richieste pervenute conferma l’interesse che sin dalla presentazione aveva riscosso l’iniziativa" ha spiegato il  presidente Maurizio Fugatti, aggiungendo: “Dopo la pubblicazione delle prime graduatorie valuteremo eventuali correttivi e possibili variazioni, anche accogliendo i suggerimenti emersi dal confronto istituzionale con il Consiglio delle autonomia locali, come l’estensione alle frazioni. L’obiettivo resta quello di mantenere vive le nostre valli e incentivare le persone a viverci”.

La nuova finestra per il bando anti spopolamento dei 33 comuni del Trentino

Un obiettivo che sembra  raggiunto visto che due terzi delle domande sarebbero state presentate da gente della zona, come ha spiegato  al Corriere del Trentino il sindaco di  Rabbi, uno dei comuni più interessati con ben 33 domande presentate. Visto l'elevato numeri di richieste, la Giunta provinciale ha deciso di estendere da sessanta a novanta giorni il periodo utile per la formazione delle graduatorie e allo stesso tempo ha posticipato l’apertura della seconda finestra temporale dal 14 novembre al 31 dicembre 2025, anziché dall’8 settembre al 23 ottobre come inizialmente previsto. Il nuovo calendario consentirà di ripresentare domanda anche a coloro che hanno ricevuto un preavviso di rigetto, correggendo gli elementi carenti o errati presenti nella prima domanda.

Il meccanismo sarà sempre lo stesso. Le richieste accettate saranno finanziate fino al 40% della spesa nei centri storici e al 35% nelle altre aree, con un tetto massimo di 80mila euro (su una spesa ammessa di 200mila) per la ristrutturazione di immobili, fino a 20mila per l'acquisto. Chi accede al finanziamento deve stabilire la propria residenza o dare in affitto l’immobile a canone moderato a persone che trasferiscono la residenza nel comune per almeno dieci anni. Il beneficiario non dovrà essere già residente nel comune in cui si trova l'immobile, a eccezione di richiedenti under 45.

Come ha spiegato a Fanpage.it l'assessore alle politiche abitative della Provincia autonoma di Trento Simone Marchiori, "Tra gli obiettivi c'è anche quello di attrarre giovani e famiglie con bambini per dare un futuro a queste comunità. Abbiamo visto che c'è richiesta e c'è la volontà di fare scelte di vita di questo tipo per garantire ai figli una possibilità di crescita. Abbiamo tutti i paesi coperti da fibra ottica e molti lavori oggi consentono il telelavoro o forme miste che sono compatibili con il trasferimento in queste zone".

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