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Dal Tevere viene a galla il corpo di un bambino, ipotesi sulla sua identità

Si pensa possa essere Claudio Franceschelli, il piccolo di 16 mesi gettato via dal padre lo scorso 4 febbraio. Il suo cadavere non era stato più ritrovato nonostante gli sforzi dei soccorsi. Il ritrovamento a Fiumicino.
A cura di Susanna Picone
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Si pensa possa essere Claudio Franceschelli, il piccolo di 16 mesi gettato via dal padre lo scorso 4 febbraio. Il suo cadavere non era stato più ritrovato nonostante gli sforzi dei soccorsi. Il ritrovamento a Fiumicino.

Le acque del Tevere hanno riportato a galla, nel pomeriggio di oggi, il corpo senza vita di un bambino in evidente stato di decomposizione. La segnalazione poco dopo le 15 dal circolo nautico “I Tre Nodi”, in via Col del Rosso a Fiumicino, i vigili del fuoco e il 118 sono da quel momento al lavoro per recuperare il cadavere. Il bambino è immerso nel fiume, si trova a testa in giù ed è apparso incastrato tra le canne del Tevere.

Il primo pensiero a Claudio, il bambino lanciato nel Tevere dal padre – Immediatamente il pensiero è andato al piccolo Claudio, il bambino di 16 mesi che lo scorso febbraio è stato vittima dell’incoscienza del padre 26enne che, dopo una lite furibonda con la moglie sull’affidamento del figlio, aveva, come riferirono i testimoni, prima urlato qualcosa contro il fagotto che aveva tra le braccia e poi lo aveva lasciato cadere nelle acque gelide del Tevere. Claudio, in quella tragica mattina del 4 febbraio scorso, fu lanciato nei pressi del ponte Mazzini a Roma, il cadavere di oggi è stato ritrovato verso Fiumicino. Il padre del bambino, qualche precedente in passato per spaccio di droga, fu rintracciato subito dalla polizia e arrestato con l’accusa di omicidio. Per giorni e giorni i soccorsi avevano cercato invano il piccolo nel Tevere ma, nonostante gli sforzi, a un certo punto furono costretti a rinunciare. Del corpo di Claudio non c’era infatti alcuna traccia. Oggi, il macabro ritrovamento e, in base ad un primo esame esterno, il piccolo ritrovato sarebbe stato in acqua almeno per alcune settimane. Altri esami, compreso il test del Dna, daranno un’identità al piccolo e, secondo quanto si apprende, la mamma e i familiari di Claudio sarebbero stati già convocati dall’Alto commissariato per gli scomparsi.

Aggiornamento 30/03 – Il corpo del piccolo, dopo essere stato recuperato nel Tevere, è stato portato all’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza, il procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, ha disposto che l’accertamento tecnico venga eseguito entro breve tempo e ha incaricato di procedere al prelievo del dna della madre e del padre di Claudio e metterlo poi a confronto con quello del piccolo. Nel giorno successivo al ritrovamento restano però pochi dubbi sull’identità del bambino, anche i brandelli di vestiti sembrano corrispondere con quelli indossati la mattina del 4 febbraio da Claudio Franceschelli. E intanto la disperazione e il dolore della famiglia del bambino è ancora, più che mai, tangibile: la zia di Claudio, in collegamento durante la trasmissione “Mattino Cinque”, ha detto di sperare in un processo con un giudice donna e madre che “possa dare una pena esemplare al padre del bambino”. Dalla nonna, invece, ancora l’incredulità e la non accettazione che quel bambino possa essere Claudio: “Non posso accettare che sia morto e avevo ancora il desiderio che lui tornasse vivo”. Oggi, a Roma, è prevista una fiaccolata in memoria di Claudio.

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