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Covid 19

“Da settembre stop a mascherine cinesi in vendita in Italia”, l’annuncio di Arcuri

Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha spiegato che con la conversione delle imprese italiane e la produzione in Italia di macchine per realizzare questi dispositivi, “alla fine del mese di settembre noi non dipenderemo più dall’importazione dei dispositivi da altri luoghi del mondo”.
A cura di Antonio Palma
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L'importanze di mascherine dall'estero proseguirà per tutta l'estate ma entro la fine del prossimo settembre non ci saranno più mascherine cinesi in vendita in Italia. Ad annunciarlo oggi è stato Domenico Arcuri, il commissario straordinario nominato dal governo per il potenziamento di infrastrutture e la fornitura materiale necessario a fronteggiare l'emergenza sanitaria creata dalla pandemia globale. Lo stop alle importazioni dalla Cina, che per lungo tempo è stata l'unico produttore di questo tipo di dispositivi di protezione individuale, secondo Arcuri sarà possibile grazie alla fabbricazione di mascherine sul territorio nazionale da parte di quelle tante aziende che hanno riconvertito la loro produzione.

"Ad aziende italiane ordini per un miliardo e 800 milioni di mascherine"

"Ad oggi abbiamo contratti con 19 aziende italiane che hanno ricevuto ordini per un miliardo e 800 milioni di mascherine. Il prezzo a cui ci vengono venduti i prodotti è di 42 centesimi" ha spiegato infatti il commissario straordinario durante la sua audizione in Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, rivelando: "A settembre non ci saranno più mascherine cinesi in vendita in Italia". "Le aziende italiane poverine ci mettono qualche tempo a raggiungere la produzione massima. In Cina le fanno da qualche decennio" ha proseguito Arcuri, assicurando che per settembre la produzione italiana sarà a pieno regime anche perché "Abbiamo fatto un accordo con due grandi aziende italiane che stanno producendo 51 macchine che a regime, entro la fine di giugno, produrranno 31 milioni di mascherine chirurgiche al giorno".

Mascherine alle scuole per gli esami di maturità

"La conversione delle imprese e la produzione di macchine ci fa ritenere che al più tardi alla fine del mese di settembre noi non dipenderemo più dall'importazione dei dispositivi da altri luoghi del mondo" ha affermato Arcuri. Nel corso del suo intervento, il Commissario ha chiarito inoltre che finora son state "distribuite 35 milioni di mascherine a farmacie e parafarmacie" e che "nei prossimi giorni ne distribuiremo altre 17 milioni". Il riferimento è alla controversia con le associazioni dei farmacisti che lamentavano la scarsità di mascherine a 50 centesimi annunciate dallo stesso Arcuri. Infine “Ai chirurghi e ai dentisti garantiremo 10 milioni di mascherine al mese" e "In tutte le scuole dal 17 giugno, e per 15 giorni per la durata degli esami di maturità, garantiremo dispositivi di protezione a insegnanti e alunni” ha concluso Arcuri

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