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Crotone, bimba disabile di 7 anni violentata dal papà e da un amico: arrestati

Due ultracinquantenni sono stati arrestati in provincia di Crotone con l’accusa di aver abusato sessualmente di una bambina di 7 anni affetta da disabilità intellettiva.
A cura di Davide Falcioni
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Una bambina di sette anni affetta da una disabilità intellettiva di media gravità sarebbe stata violentata da suo padre e da un amico, entrambi arrestati e condotti nel carcere di Crotone al termine di un'inchiesta coordinata dalla locale Procura.

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Crotone, in collaborazione con i militari della Stazione Carabinieri di Scandale, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Crotone, nei confronti di due persone, D.V e V.V, entrambi ultracinquantenni di Scandale accusati di maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali su minore.

Le violenze sarebbero state commesse nel piccolo centro della provincia crotonese, in un contesto familiare di gravissimo degrado socio-culturale. La mamma della piccola, anche lei vittima di maltrattamenti fisici e verbali, avrebbe tentato più volte di fermare il marito nel corso del tempo, assistendo ripetutamente agli abusi sessuali che la piccola subiva – sin da quando aveva pochi anni di vita – anche dall’amico di famiglia, con la complicità del padre.

Le indagini dei Carabinieri sono state avviate dopo la segnalazione degli assistenti sociali del comune crotonese. A far scattare l’allarme sono stati gli strani comportamenti della bambina sia nel contesto sociale che in quello scolastico. Da qui, gli approfondimenti da parte dei militari della Sezione Operativa e della Stazione Carabinieri di Scandale, sotto l’attenta direzione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno svelato una realtà raccapricciante nella quale viveva, da anni, la vittima.

I racconti puntuali forniti dalla bimba e dalla mamma, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché le testimonianze raccolte dagli inquirenti in un contesto caratterizzato da palesi reticenze ed omissioni volte a screditare la realtà dei fatti, evidentemente nota ai più stretti familiari, sono confluite nell’inchiesta che, malgrado le difficoltà, ha permesso ai Carabinieri di arrestare i due indagati e collocare le due vittime in idonee strutture protette.

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