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Cristina Seymandi replica a Massimo Segre: “Ha programmato una vendetta perversa in largo anticipo”

Cristina Seymandi torna a replicare alle parole dell’ex compagno a pochi giorni della rottura pubblica durante la festa di fidanzamento: “È stata una vendetta programmata minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo”.
A cura di Giorgia Venturini
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Continua il botta e risposta pubblico tra Cristina Seymandi e Massimo Segre, il banchiere che ha lasciato la fidanzata durante una festa organizzata tra amici il cui video poi ha fatto il giro dei social.  L'uomo pochi giorni fa aveva affidato a una lettera pubblicata a La Stampa la sua risposta alle accuse fatte dalla sua ex compagna che aveva giudicato tutto il party e il suo discorso pubblico una violenza nei suoi confronti: "Non vi è violenza ad affermare la verità pubblicamente. Raccontare che la Signora Seymandi prima ancora di sposarmi, intesseva altre relazioni sentimentali non è violenza: è un fatto che non sarebbe stato preclusivo al nostro matrimonio".

La replica della donna in una lettera

Ora la donna affida la sua replica a Zona Bianca, in una lettera indirizzata al conduttore Giuseppe Brindisi ribadendo che quello che ha fatto l'ex fidanzato è stata una "vendetta programmata minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo".

Nel dettaglio: "Rompo il mio riserbo dopo giornate di disagio che mi hanno molto provato. Ieri mattina, aprendo il giornale, ho potuto leggere una lettera di Massimo Segre al direttore di un quotidiano, dove, per l’ennesima volta, la mia vita e il nostro comune percorso insieme erano messe in evidenza a tutta pagina, sulla cronaca nazionale, mescolate nell’articolo, mescolate, nell’articolo, con la pubblicità per le future iniziative imprenditoriali delle aziende del mio ex compagno (…)".

La donna poi ribadisce che l'uomo ha solo voluto "distruggere", indignandosi quando legge che l'ex ha scritto "non vi è violenza nell'affermare la verità pubblicamente".

"Parla, Massimo – forse con l'intento di attirarsi le simpatie di qualcuno – dell'anello di fidanzamento di proprietà di sua mamma, il nostro anello fidanzamento, di cui non perde l'occasione di sottolineare il valore materiale specificandone le caratteristiche, anello al quale ero affezionatissima come ad una delle mie cose più care, misteriosamente sparito (guarda caso) da casa nostra 15 giorni prima di quella tristissima serata salita agli onori delle cronache, a riprova, forse, che c'è chi la vendetta la programma minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo".

Le accuse di tradimento

E poi punta il dito sull'uomo e su possibili tradimenti da parte di entrambi: "Massimo scrive, infine, che ‘l'amore dovrebbe essere una splendida esclusiva', affermazione che mi stupisce sentir pronunciare proprio da lui… ma sulla quale preferisco non soffermarmi, perché, a differenza di Massimo, io non sento di avere alcun diritto di erigermi nel contempo a giudice e boia degli eventuali errori delle persone con le quali percorro un pezzo di vita, che siano compagni, familiari o amici, emettendo un giudizio definitivo e applicando anche la massima pena, senza peraltro neppure un minimo di contraddittorio".

L'appello della donna

Infine rivolge un appello non solo a Massimo Segre ma anche "a tutti gli uomini e donne che in futuro si troveranno nella situazione di poter decidere se divulgare o no fatti privati di una persona, per vendetta, per voglia di riscatto o per ‘dare la propria versione dei fatti', ponendo però inevitabilmente l’altro in una condizione di inferiorità, di umiliazione e di dover patire una violenza psicologica".

"Io, sommessamente, vorrei invece allargare lo sguardo, a ciò che il mio ex compagno probabilmente, complice l'ego, non vede: chi sta attorno a noi, il destinatario dello sfogo, chi patisce, soffre, non comprende il perché di tanta umiliazione in pubblico e sul web, e alle persone a quest'ultimo collegate, come i figli, che necessariamente ne patiranno le conseguenze".

"Concludo dicendo che, dal canto mio, sono convinta di aver dato il massimo in questa relazione, e mi spiace molto, sinceramente, per il disagio che posso aver creato a Massimo Segre, se – come lui sostiene – non sono stata all'altezza delle sue aspettative come compagna, ma nel merito di questa triste vicenda – anche considerato il fatto di non aver avuto, per sua scelta, nessuna possibilità di confronto con lui, l'uomo con cui condividevo la mia quotidianità da 3 anni – non penso di aver altro da aggiungere".

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