1.781 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Cristian picchiato a morte in stazione, fermato 20enne: “Ha usato una spranga: non ha agito da solo”

Derubato, picchiato a morte e lasciato agonizzante. Questa la ricostruzione degli ultimi attimi di vita di Cristian Martinelli morto dopo un pestaggio a Casale Monferrato. I carabinieri hanno fermato un 20enne.
A cura di Chiara Ammendola
1.781 CONDIVISIONI
Cristian Martinelli
Cristian Martinelli

Si chiama Nicolae Capstrimb e ha 20 anni il ragazzo di origini moldave fermato con l'accusa di aver aggredito fino a ucciderlo il 34enne Cristian Martinelli, trovato agonizzante lo scorso venerdì sera all'esterno della stazione di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, e morto dopo due giorni in ospedale a causa delle ferite riportate.

Secondo quanto emerso dalle indagini che sono riuscite a ricostruire l'accaduto grazie alle numerose testimonianze raccolte in questi giorni, Martinelli sarebbe stato picchiato da Capstrimb dopo una lite nata perché il 20enne, in compagnia della ragazza e di un gruppo di amici, avrebbe rubato alla vittima un paio di occhiali da sole.

L'aggressione, la prima, sarebbe iniziata intorno alle 13.30 di venerdì 14 ottobre lungo il binario 1 della stazione di Casale: numerosi i testimoni che hanno visto Capstrimb, incitato e aiutato dal gruppo di amici, portare via gli occhiali al 34enne che dopo aver reagito è stato picchiato e poi gettato sui binari. Dopo essersi rialzato la vittima è riuscita a risalire e affrontare di nuovo il 20enne che lo ha nuovamente aggredito.

Numerosi testimoni hanno raccontato ai carabinieri del nucleo investigativo di Alessandria e della compagnia di Casale Monferrato, che lavorano col coordinamento del pm Anna Caffarena della procura di Vercelli, che Capstrimb era in compagnia di diversi coetanei che avrebbero poi partecipato al secondo pestaggio. Per colpirlo avrebbe anche usato una spranga.

Nel pomeriggio di ieri gli amici di Cristian Martinelli hanno affisso due striscioni proprio al binario 1 della stazione: "Non tutte le bestie sono in gabbia" e "Riposa in pace gioia, giustizia per Cri", mentre i famigliari, che ora si sono chiusi in un religioso silenzio in attesa che le indagini facciano il loro corso, chiedono giustizia per la morte violenta e inspiegabile del loro caro.

1.781 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views