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Covid 19

Covid, solo il 3% degli italiani teme il contagio in casa: fanno più paura bus e supermercati

Solamente il 2,9% degli italiani ritiene di potersi contagiare durante le riunioni di famiglia, così come solo il 5,4% teme di infettarsi incontrando gli amici. Un sondaggio realizzato per Confindustria evidenzia la percezione dei cittadini sul rischio di contagio da Covid-19. I luoghi ritenuti più pericolosi sono i mezzi pubblici e i supermercati.
A cura di Stefano Rizzuti
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La maggior parte dei contagi – quasi l’80% – avviene in ambito domestico, come sottolineato dall’Istituto superiore di sanità. Eppure gli italiani temono molto di più che il contagio da Coronavirus avvenga sui mezzi pubblici (soprattutto al Sud) o al supermercato (soprattutto al Nord). Secondo un sondaggio condotto per Confindustria dispositivi medici e riportato da Repubblica, solamente il 2,9% degli intervistati ritiene pericolose le riunioni di famiglia. E, ancora, solo il 5,4% pensa che ci sia possibilità di contagiarsi stando a contatto stretto con gli amici. Il 29,2%, invece, ritiene che il luogo più pericoloso siano i mezzi pubblici, seguiti dal supermercato con il 24,6%. Ancora, il 13% degli italiani teme gli ambulatori medici e gli ospedali, mentre l’11,9% il posto di lavoro. Infine il 10,9% ritiene che il posto più pericoloso siano bar e ristoranti.

Altro tema preso in considerazione dalla ricerca di Confindustria dispositivi medici è quello della fiducia nella scienza e negli scienziati. Ben il 47,9% del campione pensa che conti di più l’esperienza di chi ha vissuto la malattia rispetto al parere dei medici o degli scienziati: un dato che nel 2019 si attestava solamente al 20,1%. Ancora, ben il 12,5% degli italiani ritiene attendibili le informazioni mediche e scientifiche che trova in rete: un anno fa questo dato si attestava al 3,6%. Ben il 65,5% del campione (contro il 50,7% dello scorso anno) ritiene che i pareri dei medici siano condizionati dalle aziende farmaceutiche. Infine, per quanto riguarda limitazioni e obblighi, il 57,9% ritiene che sia necessario controllare gli spostamenti degli altri, oltrepassando i limiti imposti dal rispetto della privacy, e l’83% crede che sia giusto l’obbligo di indossare la mascherina, oramai previsto anche all'aperto.

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