650 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Covid, quali bambini tra i 6 mesi e i 5 anni dovrebbero vaccinarsi: il parere degli esperti

Due giorni fa l’EMA ha dato il via libera ai vaccini Pfizer e Moderna per i bambini dai 6 mesi di vita: ma quali dovrebbero effettivamente vaccinarsi?
A cura di Davide Falcioni
650 CONDIVISIONI
Immagine

Vaccinare i propri figli contro il Covid? A questa domanda in Italia finora – dati alla mano – hanno risposto affermativamente meno di un milione e mezzo di genitori: secondo quanto riferisce il report aggiornato quotidianamente dal Ministero della Salute, nella platea 5-11 anni hanno ricevuto almeno una dose di vaccino 1.407.585 bambini, pari al 38,50% della popolazione; 1.287.946 di questi hanno invece anche ultimato il ciclo vaccinale con la seconda dose. Non sono numeri trascurabili, ma sono sicuramente ben lontani dal 100%.

Dall’EMA via libera ai vaccini Pfizer e Moderna per i bambini da 6 mesi a 5 anni

In questo quadro appena due giorni fa l’Ema, l’Agenzia Ue del farmaco, ha dato il via libera a due vaccini anti Covid "formato baby": dai 6 mesi di età ai 4 anni per "Comirnaty" (Biontech-Pfizer) e dai 6 mesi a 5 anni per "Spikevax" (Moderna). Secondo gli esperti dell'Ema la protezione soprattutto contro le forme gravi e i ricoveri da Covid è sovrapponibile a quelli degli adulti e quindi con una efficacia superiore al 90% e con livelli di sicurezza ottimali.

A questo punto l'Agenzia Italiana del Farmaco potrebbe già nei prossimi giorni autorizzare anche nel nostro Paese i vaccini per i più piccoli, mentre il Ministero della Salute potrebbe raccomandarlo solo per i bimbi fragili o per quelli che convivono con familiari affetti da patologie gravi (tumori, malattie cardiovascolari o polmonari) o che siano immunodepressi.

Il parere degli esperti

Ma cosa ne pensano gli esperti? Per il professor Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, "l'importante è che il vaccino sia a disposizione, se poi abbiamo bimbi con alti fattori di rischio può essere ragionevole farlo. Non più una campagna di massa, quindi, e non credo che ci sarà. Ma un uso mirato ai più fragili", ha detto lo scienziato al Sole 24 ore.

Dello stesso avviso Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell'Università Statale di Milano e direttore Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell'Asst Fatebenefratelli Sacco: "Dal mio punto di vista, vale la pena ribadire che questo è un vaccino che riserverei soprattutto ai bambini che appartengono alle categorie a rischio. Mi preoccuperei di proporre il vaccino anti-Covid ai piccoli che appartengono alle categorie a rischio, non a tutti i bambini in queste fasce d'età. Questi vaccini, infatti, si sono dimostrati importanti ed efficaci per certe categorie perché hanno ridotto la possibilità di sviluppare forme gravi e severe che portavano poi in ospedale o a ricovero in terapia intensiva. Nei bimbi questo tipo di esito fortunatamente non si registra se non in maniera sporadica e prevalentemente in bimbi con fattori di rischio. Quindi torno a dire che è sensato che vada riservato a loro".

650 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views