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Covid 19

Covid, monitoraggio Iss: aumenta incidenza settimanale, 3 Regioni a rischio alto

In lieve aumento l’incidenza settimanale di Covid-19 a livello nazionale, che dal 23 al 29 dicembre è aumentata da 207 a 231 casi ogni 100.000 abitanti. Stabile l’indice Rt. I dati del monitoraggio settimanale di Iss e ministro della Salute.
A cura di Susanna Picone
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Indice Rt che resta stabile, ma si registra un leggero aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale che passa a 231 casi ogni 100.000 abitanti contro i 207 della rilevazione precedente.

Questi gli ultimi dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia dell'Iss diffusi ogni venerdì. Nel periodo 14 dicembre–27 dicembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,77-0,99), stabile appunto rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, sebbene in lieve aumento, rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,90 (0,86-0,94) al 27/12/2022 contro Rt=0,87 (0,84-0,90) al 20/12/2022.

Tre regioni a rischio alto, moderato per 12

Sono tre, secondo i dati principali di oggi del monitoraggio settimanale di Iss e ministro della Salute, le Regioni classificate a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020, tutte per molteplici allerte di resilienza; dodici invece sono le Regioni a rischio moderato e sei sono classificate a rischio basso.

Diciassette Regioni/Ppaa riportano almeno una allerta di resilienza. Sette Regioni/Ppaa riportano molteplici allerta di resilienza.

A rischio alto Lazio, Puglia e Umbria

Sono Lazio, Puglia e Umbria le tre giorni classificate a rischio alto per molteplici allerta di resilienza, secondo la tabella degli indicatori decisionali del monitoraggio Iss. Al 30 dicembre nessuna regione risultava a rischio alto. Le regioni a rischio moderato sono aumentate da 5 a 12 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Sicilia, Sardegna e Veneto); 6 regioni sono a rischio basso (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta).

Iss: stabili terapie intensive Covid, calano ricoveri ordinari

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali e i pazienti positivi al Covid-19, il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 3,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 05 gennaio) contro il 3,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende invece al 12,1%, era il 13,0% lo scorso 29 dicembre.

In 9 Regioni il tasso di occupazione dei reparti ordinari supera, al 5 gennaio, la soglia di allerta del 15%. Il valore maggiore si rileva in Umbria (28,5%), seguita da Calabria (19,8%), Liguria (19,6%), Friuli Venezia Giulia (18,9%), Abruzzo (16,9%), Emilia Romagna (16,5%), Marche (16,3%), Sicilia (16,1%) e Basilicata (15,2%). L'occupazione delle terapie intensive è sotto la soglia del 10% in tutte le Regioni.

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