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Covid, l’allarme di Fauci: “Potrebbero arrivare nuove varianti, ma il vaccino funziona con tutte”

Il virologo americano, intervenuto a Che tempo che fa, sottolinea che il vaccino “è stato sviluppato per un ceppo d’origine, e funziona contro tutte le varianti”. Proprio sulle varianti, però, lancia l’allarme: “Dobbiamo prepararci se ne insorgono di nuove, non ci sono garanzie”.
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A cura di Tommaso Coluzzi
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L'attenzione deve restare altissima, soprattutto nell'ottica delle nuove varianti del virus che possono arrivare. Anthony Fauci mette in guardia tutti, intervenendo a Che tempo che fa su Rai 3 e affrontando tutti i temi del momento che riguardano la pandemia di Covid. Le mutazioni della variante Omicron sono un'arma a doppio taglio: "Ci sarà un’esposizione per tutti, se non un contagio, nel prossimo anno – spiega il virologo statunitense – Ma la cosa importante è che se si è vaccinati la propensione agli esiti gravi è estremamente bassa". Basta guardare le statistiche: "I ricoveri rispetto ai casi totali sono nettamente inferiori rispetto alla variante Delta". Il virologo americano mette tutti in allerta sulla variante Omicron: "Questa diffusione così veloce del virus non significa che l’esito sia grave, ma dobbiamo stare attenti – sottolinea – visto il volume delle persone contagiate, anche se una piccola frazione sarà ricoverata, resta il pericolo di sovraccarico del sistema ospedaliero".

Fauci dice la sua anche sulla fetta di popolazione no vax, ancora più numerosa negli Stati Uniti rispetto all'Italia: "Abbiamo una grande divisione negli Usa, non vaccinarsi per motivazioni ideologiche, e non sanitarie, non ha ragione – sottolinea – Ha un'alta efficacia, è sicuro e può prevenire le patologie più gravi. Abbiamo uno strumento che ci permette di controllare questa pandemia, e molti dicono di no".

Il virologo, però, lancia anche l'allarme sulla possibilità di nuove varianti del virus Sars-Cov-2: "Se ci fermiamo con Omicron e non ci saranno altre varianti, bene – spiega – Ma non c’è nessuna garanzia, dobbiamo stare attenti". L'obiettivo è "arrivare a un punto in cui la gravità della malattia sia talmente bassa da non avere impatto". Il punto è che "speriamo di poter abbassare questo livello di replicazione virale, ma dobbiamo essere pronti all’insorgenza di nuove varianti". E ancora: "Non c’è nessuna garanzia, per questo è importante la sorveglianza".

Quanto ai vaccini, invece, sottolinea ancora: "Ora abbiamo un vaccino che all’inizio è stato sviluppato per un ceppo d’origine, che funziona contro tutte le varianti". Ora "bisogna vaccinare la gente con il vaccino che abbiamo, in questo modo c’è una protezione generale". Non dobbiamo "andare a cacciare ogni singola variante, ci stiamo dando da fare per avere un vaccino contro il coronavirus universale". E sui più piccoli precisa: "Non c’è motivo per non vaccinare i bimbi, funziona è efficace ed è sicuro". Poi conclude parlando della prevenzione: "È un errore gravissimo pensare che se c’è una cura non ci si vaccina, è sempre meglio prevenire un’infezione".

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