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Covid Italia, report Iss: “L’epidemia resta grave, rafforzare le misure restrittive”

Secondo il report con il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, “l’epidemia di Coronavirus in Italia resta grave e con un forte impatto sul sistema sanitario nazionale”. In salita anche l’indice Rt, arrivato a quota 0,86, mentre tre regioni sono ad alto rischio, cioè Liguria, Lazio e Veneto: “Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese”.
A cura di Ida Artiaco
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L'epidemia in Italia resta grave, con un forte impatto sul sistema sanitario nazionale. È quanto emerge dal nuovo report dell'Istituto superiore di Sanità con il monitoraggio settimanale dell'evoluzione dell'emergenza Covid-19 nel nostro Paese, relativo al periodo compreso tra il 25 novembre e l'8 dicembre. Dopo settimane di decrescita, anche l'Rt, e cioè l'indice di trasmissibilità del contagio, torna a salire, fermandosi a quota 0,86, anche se ancora sotto la soglia di guardia di 1, come aveva già preannunciato questa mattina Gianni Rezza del Ministero della Salute. Tre al momento le regioni che destano preoccupazione, e cioè Lazio, Liguria e Veneto. A rimanere alta è anche l’incidenza. "Tale situazione – si legge nel documento – non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese".

Rischio alto in Liguria, Lazio e Veneto

Alla vigilia delle vacanze di Natale, dunque, non arrivano notizie rassicuranti sulla situazione epidemiologica in Italia. "Si osserva per la prima volta – è riferito nel report – un segnale di controtendenza nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto)", regioni queste dove l'indice RT è tornato sopra la soglia di guardia di 1. "Questo si realizza – si legge ancora – in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni paesi Europei e una mancata diminuzione dei casi con stabilizzazione della curva epidemica in altri".

Rischio basso solo in 5 regioni: l'elenco

"Nella settimana di monitoraggio si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto con solo cinque Regioni/PA a rischio Basso di una epidemia non controllata e non gestibile. Questo andamento richiede rigore nell'adozione e rispetto delle misure evitando un rilassamento nei comportamenti", si legge ancora nel monitoraggio Iss-Ministero della Salute. A livello nazionale l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86, in salita rispetto allo 0,82 del monitoraggio della scorsa settimana. Secondo la bozza dell'Iss "è complesso prevedere l'impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilità e l'interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l'impatto dell'epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato".

La situazione ricoveri e terapie intensive

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 (08/12/2020) a 3.003 (15/12/2020). Anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 30.081 (08/12/2020) a 27.342 (15/12/2020).  "Sebbene si osservi una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni – spiega l'Iss – il valore è «ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni".

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