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Stupro di gruppo a Catania

Cos’è successo la sera dello stupro di gruppo a Catania: dalla violenza ai danni di una 13enne alla denuncia

Il terribile stupro di gruppo ai danni di una tredicenne nei bagni di Villa Bellini a Catania che ha portato all’arresto di 7 giovani, tra cui tre minorenni, tutti accusati di aver accerchiato la ragazzina e il fidanzato 17enne di quest’ultima e aver partecipato ad atti di violenza sessuale di gruppo sulla minore.
A cura di Antonio Palma
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Era il 30 gennaio scorso quando alle ore 20 circa i carabinieri di Catania sono intervenuti d'urgenza dopo una segnalazione al 112 per una violenza sessuale su una tredicenne, appena avvenuta nei bagni pubblici di Villa Bellini del capoluogo etneo. Così è emerso il terribile stupro di gruppo ai danni di una minore che ha portato all'arresto di 7 giovani tra i 15 e i 19 anni, tra cui tre minorenni, tutti accusati di aver accerchiato la ragazzina e il fidanzato 17enne di quest'ultima e aver partecipato ad atti di violenza sessuale di gruppo sulla minore. Per loro dopo il riconoscimento e le indagini e scattato l'interrogatorio di garanzia.

L'accerchiamento del branco nel parco di Villa Bellini di Catania

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, erano circa le 19 quando il branco, composto da giovani tra i 15 e i 19 anni, è entrato in azione sorprendendo i due fidanzati di 13 e 17 anni all'esterno dei bagni pubblici del parco. Subito sono scattati palpeggiamenti e pesanti apprezzamenti ai danni della minore che la ragazzina, insieme al ragazzo, ha cercato di evitare offrendo denaro e supporti elettronici, ma senza riuscirci. Il gruppo ha circondato i due ragazzi, avvertendoli che erano stati filmati e spingendoli di nuovo nei bagni. Qui infine il 17enne è stato tenuto con la forza, minacciato e colpito, e la ragazzina abusata sessualmente a turno da due minorenni.

La violenza sessuale sulla 13enne nei bagni

Un vero e proprio incubo durato per diversi minuti durante i quali la ragazzina è rimasta in balia dei suoi aguzzini a cui ha chiesto inutilmente e a più riprese di non farle del male. In quei minuti il resto del branco ha impedito al 17enne di intervenire mentre altri si sono arrampicati sul bagno vicino a quello dove si trovava la vittima, "per godersi il turpe spettacolo" come ha sottolineato il giudice nelle ordinanze di arresto.

La violenza si è interrotta solo quando la tredicenne è riuscita a spingere via lo stupratore che era con lei e a scappare, correndo tra i viali del parco, urlando e chiedendo aiuto col suo ragazzo che l'ha seguita. A questo punto l'intervento di altri passanti, la chiamata ai carabinieri e l'arrivo di una pattuglia. Mentre i due che erano entrati in bagno con la vittima e altri del branco son scappati via, però, il resto del gruppo è rimasto in zona nello stesso parco, forse pensando di non essere riconosciuti.

Il riconoscimento degli aggressori e le tracce biologiche

Le due vittime però hanno subito indicato i loro aguzzini alle forze dell'ordine che li hanno arrestati sul posto, mettendosi poi alla ricerca dei loro complici. Gli altri membri del gruppo sono stati poi individuati grazie alla collaborazione di uno degli indagati che, il 2 febbraio scorso, si è presentato ai carabinieri di Catania riferendo di essere stato presente durante l'aggressione alla minore e di essere in grado di fornire indicazioni per identificare i responsabili.

Fondamentale nella ricostruzione della dinamica dell'aggressione sono state sono state però le dichiarazioni delle vittime, in particolare del 17enne che è stato braccato dall'intero gruppo e ha visto tutti per più tempo. Una ricostruzione confermata dalle due vittime anche in ospedale e davanti al giudice, fino al riconoscimento dei membri del branco attraverso un vetro specchio dopo l'arresto. Ulteriore riscontro al racconto della vittima è arrivato dalle analisi del RIS di Messina che, sui vestiti della tredicenne, hanno trovato tracce ematiche corrispondenti a uno degli arrestati.

Chi sono gli aggressori arrestati

Sono sette le persone arrestate per lo stupro di gruppo a Catania, 7 giovani stranieri tra i 15 e i 19 anni, tra cui tre minorenni. Anche se solo due minori avrebbero abusato sessualmente della minore, la Procura contesta a tutti la violenza sessuale ritenendo che abbiano partecipato attivamente all'aggressione. Uno di loro che aveva  collaborato con gli inquirenti,  ha riferito al Gip di essere lì per caso dopo aver sentito delle urla mentre i due giovani accusati di avere avuto una parte attiva nella violenza sessuale di gruppo hanno respinto tutte le accuse contestate e hanno negato di essere coinvolti nell'aggressione.

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