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Covid 19

Cosa sta facendo l’Unione Europea per il coronavirus

L’Europa si muove sul coronavirus: un piano da 232 milioni per la lotta al Covid-19 che verranno distribuiti in varie azioni, con 114 milioni che andranno all’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) per rafforzare la preparazione globale all’emergenza. Per l’Italia nessuna misura specifica.
A cura di Gloria Bagnariol
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“I virus non hanno confini e possiamo contenere questa epidemia solo se agiamo in maniera coordinata e globale”, questo il messaggio che arriva da Bruxelles sul coronavirus. I commissari per la Salute (Stella Kyriakides) e per la Gestione delle crisi (Janez Lenarcic) hanno annunciato oggi un piano da 232 milioni per la lotta al Covid-19 che verranno distribuiti in varie azioni: 114 milioni andranno all’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) per rafforzare la preparazione globale all’emergenza; 100 milioni andranno per la prevenzione e lo sviluppo di un vaccino, di questi 90 per il partenariato pubblico-privato con l’industria farmaceutica e 10 per la ricerca diagnostica e la terapia; 15 milioni verranno assegnati in Africa per la sorveglianza epidemiologica, mentre 3 milioni sono assegnati al meccanismo di protezione civile dell’Ue per i voli di rimpatrio di cittadini europei da Wuhan.

Domani una delegazione dell’Oms e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) sarà in Italia, mentre il Parlamento europeo, insieme alle regioni interessate, ha annullato la missione prevista per oggi in Piemonte e Lombardia, dove la Commissione per l’industria avrebbe dovuto visitare alcune imprese attive nel settore aerospaziale, della difesa e dell’innovazione. Non è ancora stata comunicata una data alternativa.

Kytiakides e Lenarcic hanno più volte ringraziato le autorità italiane per la loro “azione rapida ed efficiente, portata avanti con grande trasparenza”, assicurando di “essere in costante contatto con il ministro Speranza”. A parte il pacchetto di aiuti che “necessariamente agirà su scala globale perché la nostra preoccupazione fondamentale è proteggere la sicurezza dei cittadini”, non sono previste misure concrete e a chi invoca la sospensione dei trattati di Schengen e quindi la chiusura dei confini, Lenarcic risponde che “le risposte devono basarsi su tre requisiti fondamentali: la valutazione del rischio sulla base di prove scientifiche, la proporzionalità delle azioni, il coordinamento di ogni iniziativa”, sottolineando che “politicizzare la lotta al Covid-19 sarebbe deplorevole”.

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