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Cosa sappiamo sulle cause dell’incendio a Bologna in cui sono morti 3 bimbi e la madre

Sarebbe partito da una stufetta elettrica usata per riscaldarsi in camera da letto il cortocircuito che ha provocato l’incendio scoppiato nell’appartamento in via Bartocchi a Bologna, in cui sono morti Stefania Alexandra Nistor e i suoi tre figli, due gemellini di circa un anno e la sorellina di 6: ecco cosa sappiamo.
A cura di Ida Artiaco
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Sarebbe partito da una stufetta elettrica usata per riscaldare la stanza da letto l'incendio nel quale sono morti questa notte alla periferia di Bologna la 31enne di origine rumena Stefania Alexandra Nistor e i suoi tre figli, due gemellini di circa un anno e la sorellina di 6.

È successo in un appartamento di in via Bertocchi, zona Battindarno. A scatenare il rogo, secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, sarebbe stato proprio il cortocircuito della stufetta. I bambini sono morti prima dell'arrivo dei soccorsi, mentre la mamma è deceduta durante il trasferimento in ospedale.  Il padre dei piccoli, separato dalla moglie, non era presente vivendo in un'altra casa, ma una volta appresa la notizia sarebbe stato colto da malore.

Fatale sarebbe stato, dunque, il monossido di carbonio sprigionato dai fumi tossici. I vicini hanno raccontato di essersi svegliati nella notte intorno all'una a causa di un forte odore di fumo che proveniva dal quarto piano del palazzo. Dopo l'allarme, i soccorsi sono intervenuti immediatamente ma, come ha spiegato il vicequestore di Bologna, Pierluigi Pinto, quando sono arrivate sul posto le volanti "purtroppo l'incendio aveva fatto il suo effetto".

"È stato un piccolo incendio dal punto di vista dell'estensione, che ha sprigionato fumo tossico, legato alla combustione dei materiali di cui era formato una brecciatura di riscaldamento. Questi fumi sono stati responsabili della morte di questi bambini e della madre", ha detto al TgR Rai Emilia-Romagna l'ingegner Calogero Turturici, comandante dei vigili del fuoco di Bologna.

Anche il vicequestore Pierluigi Pinto, dirigente del commissariato di Polizia Due Torri-San Francesco, ha spiegato che "l'incendio con buona probabilità è stato generato da un impianto elettrico dove era stato allacciato un apparecchio per riscaldare. Ne è nato un cortocircuito e dalle prime verifiche fatte dai vigili del fuoco sembrerebbe del tutto accidentale". Sulla questione è intervenuto anche Marco Bertuzzi, presidente di Acer Bologna (Azienda Casa dell'Emilia Romagna), che ha invitato a non usare le stufette elettriche: "Non producono peraltro nessun beneficio in termini di risparmio energetico e spesso provocano cortocircuiti che causano tragedie".

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