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Global Sumud Flotilla

Cosa sappiamo sulla fregata Fasan, “specialista” contro i droni: la nave inviata in soccorso alla Flotilla

La nave inviata in soccorso della Global Sumud Flotilla è stata già impiegata contro i droni degli Huthi. Una nave all’avanguardia e dall’alto potere deterrente.
A cura di Peppe Pace
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La fregata multiruolo Fasan.
La fregata multiruolo Fasan.
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Ill ministro della Difesa Guido Crosetto ha condannato l’attacco alla Global Sumud Flotilla avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 settembre e ha annunciato l’invio della fregata multiruolo italiana Fasan in soccorso dei numerosi cittadini italiani (decine di attivisti, giornalisti e quattro politici) presenti su diverse imbarcazioni della Flotilla. La fregata Fasan si trovava in navigazione a nord di Creta, nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro, ed era in procinto di rientrare in Italia quando ha ricevuto l'ordine di dirigersi verso la Flotilla.

Nave Fasan è una fregata missilistica antisommergibile di recente costruzione e fa parte di una nuova generazione di navi multiruolo, frutto della collaborazione tra le industrie della difesa italiana e francese, dotata di armi elettroniche all'avanguardia e di artiglieria, compresi siluri e missili.

Quando la Fasan ha abbattuto un drone nemico

La fregata Fasan è stata operativa in Somalia, nel Mar Rosso e nello Yemen, per difendere i mercantili dagli attacchi dei pirati somali e degli Huthi ed è proprio nei territori controllati dagli Huthi, in prossimità dello stretto di Bab el-Mandeb, che il 29 aprile del 2024 la fregata Fasan ha abbattuto col cannone un drone che minacciava la nave mercantile che stava scortando e ulteriori manovre evasive furono effettuate per neutralizzare altri attacchi. Il drone in questione, un HESA Shahed 136, è un pericoloso drone suicida di fabbricazione iraniana, che contiene una testata da 50 chili a frammentazione termobarica.

Nulla a che vedere, per ora, con i droni utilizzati per attaccare la Flotilla, molto più piccoli e in grado al massimo di sganciare piccoli ordigni come granate stordenti o flashbang, come quelle che hanno colpito le navi della Flotilla nella notte tra martedì e mercoledì, oppure ordigni incendiari, come quelli sganciati tra il 9 e il 10 settembre 2025 in acque tunisine ai danni della Family Boat e dell'Alma. Colpire questi droni con un cannone da 76 millimetri, per intenderci, sarebbe come sparare a una mosca con la pistola, mentre con l'utilizzo di jammer o disturbatori di frequenze, la nave Fasan riuscirebbe facilmente a metterli fuori gioco nel raggio di diversi chilometri.

Nave Alpino e regole di ingaggio

Giorgia Meloni, in conferenza stampa da New York, ha già chiarito che "l'uso della forza" sarebbe da escludere, lasciando intendere che le navi si limiteranno a soccorrere eventuali persone che si trovassero in pericolo, come da codice di navigazione internazionale, più incisive le parole di Crosetto, che nel frattempo ha deciso di inviare in soccorso della Flotilla anche la nave Alpino, fregata multiruolo "sorella" della Fasan: "Continueremo a lavorare perché non accada nessun incidente alla Flotilla".

Non è chiaro se, per scongiurare incidenti, l'uso della forza sarà ammesso o meno, del resto non è possibile conoscere nel dettaglio le regole di ingaggio di una nave militare per evidenti ragioni di sicurezza. Il Ministro ha dichiarato altresì che "in acque israeliane, non garantiremo la sicurezza delle navi", vale a dire che una volta entrati nelle acque palestinesi, controllate da Israele, le navi da guerra italiane non potranno intervenire. Al netto delle regole di ingaggio è chiaro che il governo italiano ha scelto di schierare due gioielli della Marina Militare, pienamente operative e in grado di combattere, dall'altissimo potere deterrente.

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