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In Italia il Coronavirus circola dalla seconda metà di gennaio: 1.694 i contagi e 34 i decessi

Il Coronavirus circola in Italia, probabilmente, dalla seconda metà di gennaio: ad affermarlo è Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità. I casi di contagio in Italia salgono a quota 1.694, di cui 34 decessi e 83 persone guarite. Andiamo a vedere i dati delle persone risultate positive al Coronavirus Regione per Regione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Coronavirus Covid-19
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I numeri li fornisce, come ogni giorno, il commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli. Il numero di contagiati in Italia continua ad aumentare e non sembra doversi fermare a breve, come spiega anche l’istituto Superiore di Sanità. Aumentano, inoltre, anche i morti: ora sono 34. Le persone che sono attualmente contagiate sono 1.577 in 14 Regioni e una provincia autonoma. A questi si aggiungono 34 deceduti e 83 guariti. Per un totale di 1.694 casi di Coronavirus accertati in Italia. Borrelli spiega anche che tra i 1.577 attualmente positivi al test ci sono: 798 persone in isolamento domiciliare, corrispondenti al 51% del totale. Questi pazienti “sono senza sintomi o con sintomi lievissimi”. Poi ci sono 639 ricoverati con sintomi e altre 140 persone in terapia intensiva (di cui 106 in Lombardia), pari al 9% del totale dei contagiati.

Coronavirus in Italia, il dato Regione per Regione

Per quanto riguarda i dati delle singole Regioni, è la Lombardia quella con più persone contagiate dal Coronavirus: attualmente sono quasi mille i casi positivi, con 106 ricoverati in terapia intensiva e 73 persone dimesse. Andiamo a vedere il dato dei contagiati Regione per Regione:

Lombardia 984

Emilia-Romagna 285

Veneto 263

Piemonte 49

Marche 25

Liguria 25

Campania 17

Toscana 13

Sicilia 9

Lazio 6

Friuli Venezia Giulia 6

Abruzzo 5

Puglia 3

Umbria 2

Calabria 1

Provincia autonoma di Bolzano 1

Sardegna 0

Basilicata 0

Molise 0

Valle d’Aosta 0

Provincia autonoma di Trento 0

Coronavirus, Iss: in Italia da seconda metà gennaio

C’è poi un altro dato emerso dalla conferenza stampa quotidiana nella sede della Protezione Civile e viene sottolineato da Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità: “Ricostruendo, i primi casi ufficiali confermati risalgono all’inizio del mese di febbraio, ma probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio”. Il riferimento è a quando il Coronavirus è arrivato in Italia e, spiega Rezza, è difficile riuscire a risalire esattamente alle date considerando che nei primi giorni, peraltro, le Regioni fornivano le date sulla base delle notifiche dei nuovi contagi e non nell’ordine cronologico di infezione. C’è poi un altro elemento sottolineato da Rezza: “In questo momento vediamo ancora una accelerazione del numero dei nuovi casi ed era attesa, anche perché le misure sono state messe in atto solo una settimana fa e il tempo di incubazione medio è di 5-6 giorni e quello massimo di 12-13 giorni e prima di vedere un effetto dobbiamo aspettare almeno una settimana”.

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