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Coronavirus, gran parte dei contagi tra familiari, virologo Galli: “Servono test rapidi”

“Gran parte dei contagi avvengono in contesti famigliari come ovvio che sia vista la vicinanza tra le persone” ha spiegato il direttore e responsabile del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Anche in questi casi bisogna fare di più con modalità diagnostiche alternative e più rapide rispetto all’attuale tampone” ha aggiunto Galli.
A cura di Antonio Palma
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La maggior parte dei contagi da coronavirus avviene in casa e nei contatti tra famigliari, a ricordarlo è il professor Massimo Galli, direttore e responsabile del reparto Malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, la struttura sanitaria individuata come primo centro in Lombardia per la lotta contro il covid-19. “Gran parte dei contagi avvengono in contesti famigliari come ovvio che sia vista la vicinanza tra le persone , uno rimane infettato e contagia tutti gli altri” ha spiegato Galli oggi intervenendo alla trasmissione tv "Omnibus” su La7. “Questo diventa un elemento di fondamentale importanza nel circoscrivere il problema perché non vale il discorso alla Boris Johnson” sulla immunizzazione di gregge “o di quelli che dicono facciamo contagiare i bimbi dal morbillo così se lo prendono e la storia è finita” perché “In questo caso la storia finisce con numerosi morti” ha sottolineato l’esperto.

“La trasmissibilità del coronavirus da superfici ha un’importanza decisamente inferiore come possibilità e probabilità rispetto a quella del contatto umano diretto, del tossirsi e starnutirsi addosso di due persone che vivono e dormono insieme ogni sera come marito e moglie ma anche del contatto tra parenti” ha ricordato ancora Galli. “Anche in questi termini le cose vanno gestite perché se il ragazzino riesce a cavarsela il nonno rischia di essere colpito in maniera pesante” ha aggiunto il virologo. “È evidente che anche in questi casi bisogna trovare un modo per stare più vicini alla gente, sul contenimento territoriale bisogna fare di più perché altrimenti la marea montante dei malati schiaccerà gli ospedali nonostante gli ultimi importanti provvedimenti di allargamento dei posti disponibili” ha sottolineato Galli preponendo in questo senso: “Altre modalità diagnostiche alternative e più rapide rispetto all'attuale tampone”

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