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Contrabbando di sigarette a Bari, arrestato un finanziere: 20mila euro per non controllare i camion

Il finanziere 41enne Vincenzo Azzarello è stato arrestato per aver agevolato un maxi contrabbando di sigarette al porto di Bari ricevendo in cambio dai 10 ai 20 mila euro.
A cura di Davide Falcioni
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Avrebbero organizzato – attraverso il porto di Bari – un ingente traffico di sigarette di contrabbando dalla Grecia, riuscendo anche a corrompere un finanziere affinché li aiutasse ad eludere i controlli in cambio di denaro e tabacco. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno notificato sette misure cautelari: tre in carcere, tra i quali il finanziere 41enne Vincenzo Azzarello, tre agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora con divieto di espatrio. In cambio del suo fondamentale aiuto ai contrabbandieri, Azzarello avrebbe ricevuto somme di denaro dai 10 ai 20 mila euro e la promessa di un posto di lavoro per la moglie.

Stando a quanto accertato dagli inquirenti il contrabbando di sigarette sarebbe stato gestito a Bari da Antonio Attolico: della banda avrebbero fatto parte anche parte i campani A.R., L.R e F.A.C. insieme al greco G.D.. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche altri italiani, greci e albanesi. La posizione più compromettente è tuttavia quella di Azzarello, all’epoca dei fatti in servizio presso il II Gruppo Bari della guardia di finanza. L'uomo oltre a facilitare il contrabbando di sigarette avrebbe anche tentato di corrompere un collega finanziere, promettendogli tra i 5 e i 10mila euro per non far passare un camion sotto lo scanner. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini i carichi di sigarette partivano dalla Grecia e arrivavano a Bari (e in un caso a Brindisi) viaggiando a bordo di traghetti, sui quali si imbarcavano con una documentazione di copertura che celava la merce illegale sotto un finto trasporto di dolci destinati a Marbella e Malaga, in Spagna. Una volta in porto i camion venivano letteralmente "presi in consegna" da Azzarello, il quale garantiva che non fossero sottoposti a controlli approfonditi.

Il meccanismo si è inceppato quando – nell'agosto del 2020 – Azzarello avrebbe cercato di corrompere un collega che era in servizio con lui chiedendogli di chiudere un occhio su un camion sospetto. Il finanziere è andato a denunciare tutto ai suoi superiori. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, guidato dal colonnello Luca Cioffi, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia

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