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Concordia: ripescati giochi e zaini, ma c’è ancora un “tesoro” da recuperare

Gli ‘spazzini del mare’ sono all’opera praticamente fin dai giorni successivi al naufragio ma, dopo la rotazione del relitto, il loro lavoro è tornato ad essere intenso come quello delle prime settimane. Ripescati tavoli, sedie e cuscini. Ma il relitto, al suo interno, custodisce ben altri oggetti di valore.
A cura di Biagio Chiariello
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Tavoli, sedie, tende, letti, vestiti, valigie; ma anche un secchiello da spiaggia per bambini, lo sportello di un mobiletto, dei cuscini e alcune pezzi di stoffa, lenzuola. Sono centinaia gli oggetti riemersi dalla Costa Concordia dopo il suo raddrizzamento. Quando il relitto è tornato in asse, grazie alla operazione della Titan Micoperi, la fiancata della nave rimasta nascosta per oltre venti mesi è tornata a essere visibile. E così il lavoro degli "spazzini del mare" è stato facilitato. Loro sono dipendenti di un'azienda di smaltimento dei rifiuti che, a bordo di due gommoni, perlustrano le acque attorno alla nave per pescare tutto il materiale galleggiante che esce dal relitto. Il loro lavoro è iniziato qualche giorno dopo il naufragio, il 13 gennaio 201, ma, dopo l'operazione di parbuckling, l'attività è tornato ad essere intenso come quello delle prime settimane. Muniti di reti gli addetti recuperano gli oggetti galleggianti: solitamente si tratta di pezzi di plastica, di legno e metallo, sacchetti e materiali simili. C'è poi da mettere in conto che all'interno della Concordia ci sono ancora gli effetti personali delle circa 4000 persone a bordo tra passeggeri e staff. Orologi, gioielli, Denaro. Ma anche opere d’arte, quadri di valore, vasi dell’Ottocento. Anche se dopo 20 mesi le speranze di recuperare il “tesoro” custodito dalla nave sono davvero poche.

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