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Concordia, la decisione del tribunale: “Nuova perizia a bordo della nave”

Avevano avanzato la richiesta di una nuova perizia sia la difesa dell’ex comandante Francesco Schettino sia le parti civili, tra cui il Codacons.
A cura di Biagio Chiariello
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La difesa dell'ex comandante Francesco Schettino, il Codacons e le altre parti civili alla fine l'hanno avuto vinta: una perizia supplementare sarà effettuata sugli apparati della Costa Concordia, previo sopralluogo a bordo, appena il relitto della nave sarà in "condizioni di sicurezza" e di "galleggiabilità". Lo ha deciso il tribunale di Grosseto, l'annuncio è del presidente del collegio Giovanni Puliatti.  Contraria, invece, si era detta la Costa Crociere, opponendosi in aula la. "La Costa – aveva detto l’avvocato Marco De Luca intervenendo nel processo – si oppone. Sono richieste eccentriche rispetto all’oggetto del processo, accertare la responsabilità del comandante Schettino, anziché cercare a ventaglio vaghe responsabilità di altri".

Il presidente ha anche comunicato che la perizia verterà anche sulle centraline degli ascensori, materiali che sono già disponibili per essere esaminati. Il tribunale ha poi pure deciso di autorizzare la rimozione delle eliche e dei timoni della Costa Concordia così come richiesto dall’avvocato Marco De Luca della Compagnia di navigazione, richiesta fatta rispetto alle operazioni di rimozione in corso all’isola del Giglio e alla necessità di restituire assetto alla nave anche eliminando tonnellate di peso da bordo. Il tribunale di Grosseto ha inoltre deciso la restituzione del passaporto e di altri documenti non più sotto sequestro a Schettino. Tra gli effetti personali che saranno restituiti all'ex comandante anche due chiavette da pc che vennero sequestrate l'indomani del naufragio all'Isola del Giglio.

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