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Covid 19

Con Omicron sempre più bambini in ospedale: raddoppiati i ricoveri tra i minorenni

Ricoveri raddoppiati nel giro di una settimana, in Italia come all’estero: Omicron spaventa sempre più anche per quanto colpisce i bambini. Ma le vaccinazioni pediatriche procedono a rilento.
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Che Omicron non sia poco più che un raffreddore molto contagioso l’abbiamo ormai capito tutti, con una media di oltre 200 decessi al giorno nelle ultime settimane, e le ospedalizzazioni – sia ordinarie, sia in terapia intensiva – che crescono di decine di unità giorno dopo giorno, e che hanno ormai raggiunto la soglia delle 13mila persone ricoverate in tutta Italia, in crescita costante. Quel che preoccupa, tuttavia, è quanto il virus stia colpendo in modo significativo anche i bambini e gli adolescenti, come mai prima d’ora.

A dirlo è la Fiaso, federazione delle aziende sanitarie e degli ospedali, che in questi giorni sta diffondendo dati importanti sulla diffusione del virus tra i bambini, sia quelli in età vaccinabille sia quelli in età non vaccinatile. Sono dati che raccontano di un aumento dell’86% dei ricoveri dei pazienti sotto i 18 anni nella settimana tra il 28 dicembre e il 3 gennaio, e di un raddoppio dei pazienti in età pediatrica. Tra loro, peraltro, 6 su 10 sono in età non vaccinabile, tra i 0 e i 4 anni.

La situazione, peraltro, appare in via di ulteriore peggioramento: “La stagione invernale determina un atteso aumento della circolazione dei virus respiratori e del ricorso all’ospedalizzazione ed è prevedibile che nelle prossime settimane il peso sugli ospedali possa crescere ulteriormente”, ha dichiarato il Presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, contestualmente alla presentazione dei dati. Non solo: a preoccupare sono anche i dati che arrivano dall’estero. Dagli Usa, ad esempio, dove nell’ultima settimana sono stati ricoverati per Covid in media 672 bambini al giorno, il doppio anche solo rispetto alla settimana precedente, laddove a New York e a Washington i casi sono addirittura quadruplicati. E dal Regno Unito, dove si assiste a un record di ospedalizzazioni tra i minorenni, a un livello mai visto in questi (quasi) due anni di pandemia.

Tutto questo accade sebbene gli studi continuino a dire che non vi siano evidenze di una maggiore severità del virus sui bambini rispetto ad altre varianti, come ad esempio Delta. Buon ultimo un lavoro della Case Western Reserve University di Cleveland (Usa), reso disponibile in pre-print su medRxiv, secondo cui addirittura il rischio ricovero per i bambini si è ridotto a un terzo con la nuova variante. Un numero che stride coi dati di questi giorni, e che soprattutto stride con una campagna vaccinale dei bambini tra i 5 e gli 11 anni che procede a rilento, con solo un bambino su 10 che si è vaccinato sinora.

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