“Con il lockdown milioni di persone a rischio per tubercolosi”, l’allarme degli esperti
Con tutta l'attenzione mondiale focalizzata sull’emergenza coronavirus c’è il rischio che un’altra e più antica malattia infettiva possa devastare intere popolazioni: la tubercolosi. È l’allarme lanciato dagli esperti di Stop TB Partnership, l’organizzazione che raccoglie associazioni e agenzie governative e non governative che si battono per eliminare la tubercolosi dai problemi di salute pubblica. Secondo uno studio commissionato dall’organizzazione, addirittura 1,4 milioni di persone sono a rischio morte per tubercolosi. “La risposta globale all’emergenza covid ha causato gravi interruzioni dei programmi sanitari per altre gravi malattie, sia a breve che a lungo termine. Per la tubercolosi in particolare, sono già crollate diagnosi e ora potrebbero mancare anche i farmaci” spiegano da Stop TB Partnership.
Da questa situazione la necessità dello studio per calcolare il potenziale impatto dei blocchi anti covid sull'incidenza e sulla mortalità da tubercolosi nei prossimi 5 anni, nei paesi più colpiti. Secondo lo studio condotto dall’ Imperial College di Londra insieme ad Avenir Health e Johns Hopkins University, fino a 6,3 milioni di persone in più svilupperanno la tubercolosi tra oggi e il 2025 e 1,4 milioni di persone in più potrebbero morire a causa dello stop a prevenzione, diagnosi e cura. Le cifre, si riferiscono a un blocco delle attività per oltre tre mesi.
“Il fatto che siamo tornati alle cifre del 2013 e che così tante persone muoiano per me è disgustoso", ha dichiarato Lucica Ditiu , direttore esecutivo della Stop TB Partnership. “La paura che abbiamo nella comunità è che i ricercatori si stiano concentrando tutti verso lo sviluppo di un vaccino per Covid e ora e pochissimi rimangono concentrati sulle altre malattie infettive” ha aggiunto Ditiu. La tubercolosi è ancora il maggior killer tra le malattie infettive, registrando più di 4000 morti al giorno. Negli ultimi anni si è assistito a un costante calo dei casi proprio grazie a prevenzione e servizi di cura ma ora gli sforzi rischiano di essere vanificati.