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Compravendita in chat di foto di minori: smantellata rete di pedofili in tutta Italia

La polizia postale ha smantellato una rete di pedofili denunciando 13 persone per divulgazione, cessione e detenzione di ingente quantità di immagini video e foto pedopornografiche. L’inchiesta è stata coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online. Perquisizioni in Campania, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto.
A cura di Davide Falcioni
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Acquistavano materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori anche di 13 anni: per questo la polizia postale ha smantellato una rete di pedofili denunciando 13 persone per divulgazione, cessione e detenzione di ingente quantità di immagini video e foto pedopornografiche. In una nota la Polizia Postale di Trieste e Udine spiega che la vasta operazione è stata coordinata dal Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, disposta dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, nell'ambito del contrasto alla pedopornografia online.

L'operazione ‘Pepito' ha portato all'esecuzione di 11 decreti di perquisizione in 6 regioni italiane e alla denuncia di 13 persone, responsabili di detenzione di immagini video e foto pedopornografiche. Nel corso delle indagini sono state scovate numerose chat in cui i pedofili si scambiavano materiale. Le indagini, che si sono sviluppate anche tramite forme di collaborazione internazionale con richieste di rogatorie del Servizio Polizia Postale alle autorità giudiziarie statunitensi e alla visione di centinaia di transazioni finanziarie dei conti PayPal, hanno portato ad individuare sia il gestore del sito che alcuni utenti che avevano richiesto e ottenuto il materiale pedopornografico. La Procura della Repubblica di Trieste ha così emesso 11 decreti di perquisizione personale e locale, estesa ai sistemi informatici, nei confronti di altrettanti indagati residenti in Campania, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto.

L'attività, coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni Roma, si è svolta contestualmente su tutto il territorio nazionale, in considerazione del fatto che gli indagati, che sono risultati essere stati tutti attivi sulle stesse piattaforme, potrebbero aver avuto delle relazioni tra loro. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 9 smartphone, 1 tablet, 7 hard disk, 3 personal computer, alcune pendrive e account mail, materiale che ora verrà analizzato

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