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Colpo alla ‘Ndrangheta: arrestato il super boss Santo Vottari

Latitante da otto anni, Vottari è esponente di spicco della cosca Pelle-Vottari, protagonista della strage di Duisburg, in Germania, dove il 15 agosto del 2006 furono massacrate sei persone. È stato scoperto in un bunker nei pressi della sua abitazione a 20 chilometri da Locri.
A cura di Ida Artiaco
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Santo Vottari, super boss della 'Ndrangheta.
Santo Vottari, super boss della ‘Ndrangheta.

È finita dopo otto anni la latitanza del super boss calabrese Santo Vottari, tra i leader della ‘Ndrangheta oltre che esponente di primo piano della cosca Pelle-Vottari, protagonista della strage di Duisbug, in Germania, quando nell'agosto del 2007 sei italiani furono massacrati davanti ad un ristorante italiano, nell'ambito della cosiddetta "faida di San Luca". Vottari, 45 anni, è stato scovato dai carabinieri del comando provinciale, supportati dallo squadrone Cacciatori, in un bunker sotterraneo nascosto in contrada Ricciolino di Benestare, a circa 20 chilometri da Locri e nei pressi della sua abitazione.

Dopo mesi di appostamenti, le forze dell'ordine all'alba di mercoledì 22 marzo hanno deciso di fare irruzione all'interno del nascondiglio, certi che vi avrebbero trovato Vottari, tra i 30 latitanti più ricercati dall'Europol. Una volta scoperto, il boss si è arreso ai militari, mentre grande trambusto c'è stato da parte della sua famiglia, con il figlio che avrebbe addirittura aggredito una troupe della Rai, tentando di danneggiarne le telecamere. Vottari dovrà scontare 30 anni di reclusione con l'accusa di omicidio e associazione mafiosa.

La storia di Santo Vottari è profondamente legata a quella della sua famiglia. Suo fratello Francesco è già stato condannato all'ergastolo perché considerato uno dei responsabili della strage in Germania del Ferragosto del 2007. Da otto anni era latitante, da quando cioè la Corte di Cassazione ha annullato per difetto di motivazione la sua condanna col rito abbreviato e quella di altre sette persone appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, considerati mandanti ed esecutori dell'agguato ai Nirta, che il giorno di Natale del 2006, costò la vita a Maria Strangio, moglie di Gianluca Nirta, vero obiettivo del commando. I due clan che si contrappongono nell'area di San Luca si sono macchiati di oltre 30 omicidi.

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